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Cosa abbiamo in Comune

Cosa abbiamo in Comune

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 32 del 18/09/2021

“RIABITARE L’ITALIA”: PRIORITÀ ALLE ZONE INTERNE

Merita attenzione il Manifesto dell’associazione Riabitare l’Italia, “Invertire lo sguardo, partire dalle aree marginalizzate”, per alimentare idee e pratiche diventate patrimonio condiviso di un gruppo di ricercatori, studiosi, decisori pubblici ed esperti, riunito inizialmente attorno al volume Riabitare l’Italia (Donzelli, ed. Antonio De Rossi, 2018). Da una serie di seminari è nata l’associazione. Finalità: diffondere, discutere e implementare idee e obiettivi del manifesto, legando istituzioni, università, centri di ricerca, associazioni, singoli studiosi e chi vorrà, per «contribuire alla battaglia intellettuale e civile per una nuova e più consapevole autorappresentazione dell’Italia contemporanea, che metta nel giusto valore il significato e il peso di quelle parti del Paese che soffrono di particolari difficoltà, e che al tempo stesso costituiscono inesplorate opportunità di coesione, di solidarietà, di eguaglianza». «Si tratta – si legge sul sito – di effettuare una lettura intelligente che fornisca ai soggetti collettivi, allo Stato, al pubblico confronto gli strumenti per valutare le opportunità del futuro e se possibile costruire una nuova visione, disegnare mappe, raccogliere i dati sul patrimonio esistente, sulle persone, sulle idee, sulle competenze e sulla forza aggregativa che possano diventare i presìdi di un progetto di riconquista delle aree marginalizzate».

BOLOGNA E IL CLIMA “PARTECIPATO”

Bologna è la prima città d’Italia a inserire lo strumento dell’Assemblea cittadina e la tutela del clima come obiettivo programmatico. Apertura importante alle competenze di cittadini in grado di elaborare proposte su temi di interesse collettivo. «Comune, movimenti ambientalisti, soggetti e associazioni del mondo economico e sociale cittadino (da fondazioneinnovazioneurbana.it) si sono confrontati da gennaio a giugno dell’anno in corso in un Tavolo di Negoziazione». Come in altri Paesi europei, cittadini estratti a sorte e rappresentativi delle diverse componenti della società si sono confrontati e hanno definito proposte condivise in Assemblee deliberative. Lavori supportati da studiosi di democrazia partecipativa e garanti della correttezza del percorso (M. Sclavi, F. Mosconi, S. Sotgiu, tra altri). I temi sono legati alla Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale approvata a fine 2019, con cui il Comune si è impegnato a intraprendere azioni molto concrete che dovranno portare la città «ad una transizione verso l’azzeramento del proprio impatto sul clima» garantendo trasparenza ed equità.

FESTIVAL SVILUPPO SOSTENIBILE

Più di 180 eventi, nazionali e locali. Convegni, presentazioni di libri, mostre, film, flash mob «per diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e i principi dell’Agenda 2030, stimolare il confronto e la condivisione di nuove idee». Qui segnaliamo solo quelli dell’11° obiettivo: Città e comunità sostenibili. Aosta 24/9, “Il valore delle fondazioni di comunità nella costruzione del futuro che vogliamo” (Assifero). A Livorno 28/9-2/10 l’Ordine degli architetti PCC, su “ScaLIurbani/Resilient communities”, per “contribuire in modo significativo al miglioramento della qualità della vita”. L’Enel propone “Le città circolari come acceleratori nella soluzione di sfide globali” (Milano 1/10). “Prospettive comuni - Infrastrutture strategiche - Reti energetiche, digitali, sociali: il cittadino al centro”, 1/10 (Comitato promotore Rete Beni Comuni, su FB h. 18). A Taranto l’8/10 “Idee e prospettive per una comunità sostenibile” (Comune e Università di Bari). Infine: “Le città delle donne: le città del futuro, sostenibilità, sicurezza e integrazione, in una prospettiva di genere”, 9/10 (Stati generali delle donne, Alleanza delle donne, Sportello donna, Fondazione Gaia). Tutto su: https://bit.ly/2WR94OZ.  

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