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Baviera: abusi sessuali, fisici e psicologici in due orfanotrofi cattolici
AUGSBURG-ADISTA. Violenza sessuale, fisica ed emotiva esercitata su almeno 15 bambini tra il 1950 e il 2004 in due orfanotrofi cattolici bavaresi: è il risultato di un’indagine durata circa un anno e mezzo sugli istituti Josefheim a Reitenbuch e Marienheim a Baschenegg, nei dintorni di Augsburg, della quale è stato presentato il rapporto finale. Ad aver perpetrato le violenze, sacerdoti e suore dell'Ordine delle Suore Francescane di Dillinger; il numero delle vittime non è preciso, dal momento che le denunce sono state una cinquantina, ma non tutte attendibili.
Il gruppo che ha portato avanti l’indagine, composto in gran parte da avvocati esterni, è stato costituito nel dicembre 2019 dall'allora amministratore diocesano e attuale vescovo mons. Bertram Meier.
A Reitenbuch, dove si sono verificate anche violenze fisiche e psicologiche (percosse, rasature, privazione del sonno) almeno due su tre cappellani accusati hanno commesso violenze sessuali tra il 1966 e il 1973; Inoltre, tra il 1964 e il 1978 ci furono ripetuti abusi sessuali da parte di tre dipendenti e di un vicino. Tra il 1965 e il 1995 si sono verificate violenze sessuali anche da parte di anziani residenti. A Baschenegg, tra il 1995 e il 2004 anche alcuni ospiti più grandi della casa hanno commesso violenze sessuali.
Finora la diocesi ha pagato alle vittime un risarcimento pari a 114mila euro, ma ci sono ancora tre richieste pendenti. Alla presentazione del rapporto erano presenti anche ex ospiti della struttura, tra i quali il 63enne Winfried Rudolf. «È gratificante che finalmente si parli delle nostre esperienze in pubblico. In passato si diceva spesso: bugiardi!», ha detto alla Kna (9/9) aggiungendo che ancora oggi porta le cicatrici delle percosse ricevute e di un’ustione provocata con un fornello. La violenza lo ha anche reso incapace di relazioni: «La mia ex dice sempre: non hai sentimenti».
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