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Anne Soupa: i vescovi di Francia dichiarino il loro fallimento e si dimettano

Anne Soupa: i vescovi di Francia dichiarino il loro fallimento e si dimettano

PARIGI-ADISTA. La pubblicazione del rapporto sugli abusi sessuali perpetrati in Francia da persone legato a vario titolo alla Chiesa (v. notizia qui) è il segno di un fallimento: quello della responsabilità dei vescovi di proteggere le vittime. A partire da questo dato di fatto, il Comité de la Jupe di Anne Soupa e Christine Pedotti, insieme a François Devaux, egli stesso vittima di abusi e fondatore dell'associazione La Parole Libérée, hanno diffuso un appello per le dimissioni dei vescovi francesi e una convocazione dei battezzati e delle battezzate cui si può aderire. Di seguito il testo integrale in una nostra traduzione.

 

Mentre sono ormai noti i risultati della CIASE, Commissione Indipendente sugli Abusi Sessuali nella Chiesa Cattolica, basta una parola per riassumere la situazione: fallimento.

Il bilancio è spaventoso: diverse centinaia di migliaia di bambini feriti nella carne e nell'anima, impossibilitati a credere e ad amare per molti anni, centinaia di migliaia di vite spezzate e danneggiate.

Infatti, il numero di abusi, come i meccanismi che hanno aiutato a ignorare o nascondere gli abusi degli autori, a mettere a tacere le vittime e a trascurare le loro sofferenze, dimostra con terribile precisione la responsabilità di coloro che avevano proprio la responsabilità di monitorare e proteggere.

È vero che in molti casi le comunità, le parrocchie, le cappellanie ecc... e nemmeno i genitori stessi hanno potuto riconoscere la gravità degli atti e mettere in atto mezzi di protezione. Ma proprio questo fatto mostra che il peso dell'autorità gerarchica e l'uso abusivo della nozione di obbedienza hanno largamente contribuito al disastro che ora viene svelato.

Il fatto che questa scoperta sia terribile non la rende senza appello! E inoltre, ravviva e stimola la nostra coscienza: il rimedio deve essere pari al male.

Dobbiamo prendere decisioni adatte al disastro che scopriamo. Non saranno le attuali regole per l'esercizio dell'autorità, del potere e della responsabilità che hanno reso possibile questo disastro a porvi rimedio.

Indubbiamente, non tutti i vescovi francesi hanno insabbiato i crimini, ma la struttura stessa della gerarchia cattolica presuppone continuità e solidarietà tra ciascun vescovo e il suo predecessore. In quanto tale, se tutti non sono colpevoli, tutti sono responsabili.

Chiediamo, in segno di speranza e di rinnovamento, le dimissioni collettive di tutti i Vescovi in ??carica.

Questo è l'unico gesto commisurato al disastro e alla perdita di fiducia in cui ci troviamo. Si tratta di un primo, concreto, costoso atto di pentimento per le vittime. Questo è l'unico atteggiamento che può restaurare la casa della Chiesa.

Lasciamo dunque esitazioni e scrupoli nell’armadio; lasciamovi anche i titoli, le croci, le mitrie e i colletti romani. E insieme, fratelli e sorelle, nell'umiltà che si addice al dramma delle vittime, indossiamo la nostra unica veste da lavoro, la veste bianca del nostro battesimo e apriamo una "Convenzione dei battezzati e delle battezzate".

Insieme, facciamo della Chiesa una casa affidabile; una casa dove i bambini e le donne sono al sicuro, dove le coscienze sono rispettate, dove la libertà è tutelata.

Christine Pedotti, Anne Soupa et François Devaux.

* Foto di Gilou60 tratta da Wikimedia Commns, licenza e immagine originale

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