Cop26: la bozza di accordo è (solo) un primo passo avanti
È si ieri mattina la notizia di una prima bozza di accordo in circolazione alla Cop26, che si chiuderà domani, contenenti gli impegni che i Paesi dovranno assumere per far fronte alle enormi sfide che il cambiamento climatico impone.
Le organizzazioni ambientaliste hanno sempre denunciato la distanza, a tratti incolmabile, tra le dichiarazioni dei leader politici e la portata reale della questione climatica. Oggi, invece, il WWF saluta con favore la bozza, «poiché riconosce il deficit di ambizione attuale e la portata del compito che abbiamo di fronte a noi», tentando di colmare quel deficit con «una serie di meccanismi proposti per aumentare le ambizioni», tra i quali: «La richiesta rivolta ai Paesi di rivedere e migliorare i propri obiettivi per il 2030, una prima menzione sull’importanza di eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili e un riferimento al ruolo fondamentale delle soluzioni basate sulla natura per l’adattamento e la mitigazione del clima».
La bozza rappresenta dunque un passo avanti, ma certamente non completo. In vista di un accordo definitivo, il WWF chiede che tali meccanismi vengano disegnati in maniera più approfondita e specifica, e che soprattutto si definiscano i tempi per metterli in campo. Dal momento che la crisi climatica globale minaccia impietosamente il pianeta, la risposta deve essere tempestiva e incisiva. Insomma, afferma il WWF, «si deve fare di più e i negoziatori devono migliorare le parti del testo che presentano ancora punti deboli. Questa bozza deve essere un punto di partenza, non un arrivo».
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