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Frei Betto: al Sinodo si gioca il futuro della Chiesa

Frei Betto: al Sinodo si gioca il futuro della Chiesa

Una «maratona democratica» per dar voce al miliardo e trecento milioni di cattolici del mondo «sul futuro della Chiesa». Così Frei Betto (domenicano, teologo della liberazione, saggista) definisce questa prima fase interlocutoria, che si chiuderà ad aprile prossimo, del Sinodo “Per una Chiesa Sinodale: Comunione, Partecipazione e Missione”.

Se la Chiesa prosegue su questa strada, afferma Betto, non avrà un futuro. Di questo è consapevole anche papa Francesco, che ah indetto la consultazione allargata per comprendere cosa pensa il “popolo di Dio”.

«La crisi della Chiesa Cattolica è molto profonda», spiega Frei Betto ricordando il «significativo» tentativo di rinnovamento teologico e pastorale lanciato dal Concilio Vaticano II, poi frenato sotto i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i quali «hanno valorizzato movimenti anacronistici, anticonciliari, nostalgici della Messa in latino e del trionfalismo clericale».

E poi il celibato obbligatorio, la pedofilia dilagante e coperta, l’esclusione delle donne dal sacerdozio, l’incoerenza tra messaggio evangelico e prassi quotidiana, la ricerca del potere, il clericalismo e la subalternità dei laici: questo e altro secondo Frei Betto giustifica la crisi della Chiesa e l’emorragia di fedeli.

«Dopo il Vaticano II – approfondisce il teologo – la Chiesa cattolica aveva piantato la semente del rinnovamento per il suo futuro: le Comunità Ecclesiali di Base. Ma il conservatorismo autoritario cercò di sradicarle. Così come cercò di sabotare qualsiasi dibattito serio riguardo al celibato, all’aborto, al divorzio, al matrimonio omoaffettivo, all’eutanasia e soprattutto al diritto delle donne di aver accesso al sacerdozio, all’episcopato e al papato».

La speranza della riscossa è riposta ora in questa consultazione allargata in vista del Sinodo: Betto si augura «che le opinioni della base cattolica raccolte nella prima fase della convocazione di Francesco non vengano filtrate dai vescovi nella analisi dei questionari. Sperare che i vescovi osino aprir mano del loro potere nella struttura gerarchizzata della Chiesa e ammettano cambiamenti che possano porre in rischio la posizione che occupano, è sperare nel miracolo. Ma la fede ci insegna che il miracolo esiste, lo Spirito Santo che “soffia dove vuole” è capace di sorprenderci».

Leggi l'articolo di Frei Betto sul numero 9-2021 di Koinonia

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