Ministeri ordinati alle donne? “Non sono un diritto”. Dibattito suscitato dal simposio sul sacerdozio
Tratto da: Adista Documenti n° 9 del 12/03/2022
DOC-3177. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Al simposio sul sacerdozio svoltosi in Vaticano dal 17 al 19 febbraio (v. Adista Notizie n. 7e 8/22), organizzato dalla Congregazione per i vescovi insieme al Centro di ricerca e di antropologia delle vocazioni, dal titolo “Per una teologia fondamentale del sacerdozio”, è stato dato spazio anche alla questione sdei ministeri femminili, con la presenza, in particolare di suor Alessandra Smerilli, docente di economia politica e statistica presso la Pontificia facoltà di scienze dell'educazione Auxilium e della teologa Michelina Tenace, docente di Teologia Dogmatica all'Università Gregoriana e a capo del dipartimento di Teologia fondamentale nel 2018, che ha fatto parte della prima commissione di ricerca sul diaconato delle donne nella storia della Chiesa. Il suo intervento sulla presenza delle diaconesse nella storia, ma focalizzato soprattutto sulla opportunità o meno di ordinarne, oggi, è stato molto applaudito dal pubblico in Vaticano, ma ha suscitato perplessità e prese di distanza all’esterno, soprattutto per le argomentazioni che portano, di fatto, a un “no” ai ministeri femminili se vengono chiesti dalle donne anziché offerti dalla Chiesa, e se sono vissuti come come un diritto.
Vogliamo rendere conto delle reazioni suscitate da questa posizione, presentando il contenuto integrale dell’intervento di Michelina Tenace, trascritto così come è stato pronunciato in Vaticano (autorizzato dall’autrice), un intervento della filosofa e teologa femminista Paola Cavallari, presidente dell’Osservatorio Interreligioso sulle violenze contro le Donne (OIVD), un articolo pubblicato da Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti e Filosofia della Religione a Roma, presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e Liturgia a Padova, sul suo blog Come se non (23/2) nonché un breve intervento di Paola Lazzarini, presidente di Donne per la Chiesa, apparso sulla sua pagina Facebook.
*Foto di Mario Giacomelli presa dall'Archivio Mario Giacomelli, immagine originale e licenza
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