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Un passo avanti che richiede l'impegno di tutti: Carlin Petrini sull'ambiente in Costituzione

Un passo avanti che richiede l'impegno di tutti: Carlin Petrini sull'ambiente in Costituzione

“Un passo decisivo per tutti” è il titolo del commento di Carlin Petrini (gastronomo, sociologo, scrittore e attivista, fondatore di Slow food) sul numero di aprile di Vita Pastorale, mensile dei Paolini. Precisamente, si parla dei recenti e fortunati passaggi parlamentari con i quali l’Italia, in linea con altri Paesi europei, ha modificato la sua Costituzione per inserire al suo interno il “principio” della tutela ambientale e della biodiversità. È questo un punto che, comprensibilmente, i padri costituenti non avevano contemplato 70 anni fa, spiega Petrini, perché nell’Italia rurale del 1948 «era quasi impossibile potersi immaginare gli scenari moderni».

Il problema è culturale, sottolinea il fondatore di Slow Food: grazie all’inserimento dell’ambiente in Costituzione, spiega, la biodiversità smette di essere «assunta come una pura e gracile nozione», confinata «in una sorta di astrattezza, vittima di un pensiero che l’ha confinata entro i perimetri delle aree protette e lontano dai sempre più cementificati e inquinati centri urbani». Custodire e valorizzare la biodiversità significa dunque, secondo Petrini, proteggere l’ecosistema nel quale anche noi siamo immersi, peraltro «garantendo un futuro alle nuove generazioni».

Oltre l’aspetto culturale, dice Petrini, la modifica costituzionale comporta, all’articolo 341, anche un aspetto giuridico: dispone infatti «che l’iniziativa economica privata non può essere dannosa verso la sicurezza, la libertà, la dignità umana e anche nei confronti della salute e dell’ambiente». Società e aziende che decidono di fare profitto senza alcuno scrupolo non possono più essere tollerate, prosegue Petrini.

Il primo articolo della nostra Carta, conclude Petrini auspicando una maggiore sensibilizzazione delle società civile e un maggior coinvolgimento in stili di vita sostenibili e coscienti, stabilisce che «la sovranità appartiene al popolo». «Senza una cittadinanza attiva, propositiva e consapevole, nessuna Costituzione è altro che un bel manifesto di intenti senza corpo».

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