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Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti domani in piazza a Roma

Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti domani in piazza a Roma

ROMA-ADISTA. Domani torna in piazza dalle ore 15 in piazza Vidoni (vicino al Senato) il “Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti”, l'iniziativa avviata quasi quattro anni fa anni fa da p. Alex Zanotelli, dall’ex vescovo di Caserta mons. Raffaele Nogaro, da don Alessandro Santoro della Comunità delle Piagge di Firenze, da p. Giorgio Ghezzi e da suor Rita Giaretta, che lavorano con i migranti e con le donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale (v. Adista Notizie nn. 27-28, 35 e 39/18; 15, 26, 29 e 43/19; Adista Segni Nuovi n. 7/21; e Adista online del 6, 10, 25 e 30 settembre, 2 e 29 novembre 2018; 8 gennaio, 5 febbraio, 6 marzo, 8 aprile, 7 maggio, 3 e 8 giugno, 2, 3, 12, 23 e 29 luglio, 4 agosto, 11 e 30 novembre 2019; 20 gennaio; 3, 6 e 14 febbraio; 3 marzo 2020; 28 giugno 2020; 8 settembre 2020; 11 novembre 2020; 1 dicembre 2020; 12 gennaio, 1 febbraio, 4 marzo, 4 maggio, 8 giugno, 4 luglio, 6 settembre, 2 novembre e 4 dicembre 2021; 1 febbraio 2022).

«È un grido di protesta che leviamo ormai da quasi 4 anni contro le politiche migratorie della Unione Europea e dell’Italia nei confronti di profughi provenienti dal Medio Oriente, Asia e Africa», spiega p. Zanotelli. «Troviamo profondamente ingiusto che da 7 mesi ci è vietato esprimere questo nostro dissenso davanti al Parlamento in piazza Montecitorio: è una violazione del nostro diritto costituzionale di protestare davanti ai nostri rappresentanti in Parlamento. Purtroppo le condizioni dei profughi in Libia, nel Mediterraneo, nelle isole greche, sulla ‘rotta atlantica’ come sulla ‘rotta balcanica’ peggiorano sempre di più: è la negazione di ogni diritto umano. E il 1° aprile l’ ennesimo naufragio di un centinaio di profughi in acque internazionali, secondo la testimonianza dei soli quattro sopravvissuti, che peraltro rischiano di essere respinti illegalmente in Libia dalla nave che li ha soccorsi. Questi profughi erano partiti dalla Libia alcuni giorni prima su una barca sovraffollata. Di un altro barcone alla deriva, partito da Khoms(Libia) con 30 profughi, si sono perse le tracce. Mentre la Guardia Costiera libica (finanziata dal governo italiano con circa un miliardo di euro!) continua a intercettare barconi di disperati per riportarli nei terribili lager libici, come è avvenuto nei giorni scorsi per 316 profughi. Negli ultimi cinque anni 80.000 profughi in fuga sono stati intercettati e riportati negli inferni libici. In questi giorni assistiamo all’arrivo di altrettanti 80mila profughi ucraini, ospitati dal governo italiano e da tanti privati. È bello vedere la spontanea generosità di così tante famiglie che accolgono con gioia gli ucraini. Trovo incredibile che alla stessa maniera si neghi l’ospitalità a chi fugge da guerre in Asia o in Africa. Trovo incredibile che dall’Ucraina può entrare in Polonia solo chi ha gli occhi azzurri e i capelli biondi, mentre vengono rifiutati chi ha il volto nero o scuro. È l’espressione più evidente del "suprematismo bianco".

Ci appelliamo sia al Parlamento europeo che a quello italiano perché abbiano il coraggio di rimettere in discussione le politiche migratorie verso i popoli africani e asiatici. Altrimenti dobbiamo avere il coraggio di riconoscere il naufragio della nostra civiltà: 100mila disperati sepolti nel Mediterraneo testimoniano la nostra barbarie e la nostra totale indifferenza».

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