Nessun articolo nel carrello

Appello dei vescovi europei in Terra Santa:

Appello dei vescovi europei in Terra Santa: "sostenete i cristiani di Gerusalemme"

«La comunità cristiana è essenziale per l'identità di Gerusalemme, sia ora che in futuro. Tuttavia, la sua permanenza è minacciata dall'occupazione e dall'ingiustizia». La denuncia è tratta dal comunicato, datato 26 maggio, che alcuni vescovi europei hanno rilasciato dopo essere stati in visita, durante la terza settimana di maggio, in Israele e in Palestina. Gli ecclesiastici, riuniti nel “Coordinamento di vescovi per la Terra Santa”, chiedono in particolare ai pellegrini che, dopo la pausa della pandemia, stanno ritornando a visitare i “luoghi sacri”, di «sostenere i cristiani di Gerusalemme e di tutta la Terra Santa. È essenziale che tutti i pellegrini comprendano e si impegnino nella realtà della vita della comunità cristiana», e che i pellegrinaggi siano cammini «di fede, di incontro e di solidarietà». Povertà e ingiustizia sono i tratti messi in evidenza nel comunicato, che però riferisce anche di segni di speranza. Di seguito, il testo integrale, corredato dalle firme dei vescovi del Coordinamento.

Comunicato finale del Coordinamento dei Vescovi per la Terra Santa

“Se ti dimentico, Gerusalemme, sia paralizzata la mia destra”

Gerusalemme è una città ebraica, una città cristiana, una città musulmana. Deve rimanere un'eredità comune e non diventare mai il monopolio esclusivo di nessuna religione. Siamo venuti per incontrare e pregare con i nostri fratelli e sorelle, consapevoli del messaggio del Patriarca Pizzaballa che è nostro diritto e dovere di cristiani difendere l'apertura e l'universalità della città.

La comunità cristiana è essenziale per l'identità di Gerusalemme, sia ora che in futuro. Tuttavia, la loro continua presenza è minacciata dall'occupazione e dall'ingiustizia. Molti di coloro che abbiamo visto hanno subito violenze e intimidazioni da parte di gruppi di coloni, restrizioni alla loro libertà di movimento o separazioni familiari a causa del loro status assegnato.

Condividiamo la preoccupazione espressa dalla comunità cristiana per le restrizioni unilaterali alla libertà di culto durante la Settimana Santa, imposte dalla polizia israeliana. Proviamo il profondo dolore e la rabbia provati dai cristiani locali per l'omicidio della giornalista cattolica palestinese Shireen Abu Akleh e per il vergognoso attacco ai suoi compagni di funerale.

Abbiamo assistito a quante persone di ogni provenienza vivono in condizioni di povertà, aggravata dalla pandemia. L'assenza di pellegrini negli ultimi due anni ha devastato i mezzi di sussistenza, anche tra la comunità cristiana di Gerusalemme, lasciando alcune famiglie che lottano per trovare riparo, cibo o altri beni essenziali.

In mezzo a queste sfide, tuttavia, ci sono segni di speranza. Visitiamo organizzazioni cristiane responsabili del benessere della loro comunità e della società in generale. Lavorano instancabilmente per alleviare le difficoltà e migliorare la vita. Abbiamo incontrato giovani che, nonostante le violazioni quotidiane dei loro diritti umani fondamentali, rifiutano di essere l'ultima generazione di cristiani in città.

Ora che i pellegrini stanno tornando, chiediamo loro di sostenere i cristiani di Gerusalemme e di tutta la Terra Santa. È essenziale che tutti i pellegrini comprendano e si impegnino con la realtà della vita comunitaria cristiana qui. Un vero pellegrinaggio in Terra Santa deve essere un cammino di fede, di incontro e di solidarietà.

Papa Francesco afferma il valore universale di Gerusalemme, che va al di là di ogni considerazione di questioni territoriali (Lettera inviata dal Santo Padre al Grande Imam di al-Azhar in occasione della Conferenza Internazionale a sostegno di Gerusalemme, gennaio 2018). Ispirati da Cristo, nostra pace, tutti i cristiani devono contribuire a preservare la santità della città e promuovere una vera visione di Gerusalemme come luogo di dialogo e di unità.

Gerusalemme, 26 maggio 2022, Solennità dell'Ascensione del Signore.

Mons. Declan Lang – Inghiulterra e Galles (Presidente del Coordinamento di Tierra Santa)

Mons. Udo Bentz - Germania

Mons. Peter Bürcher - Conferenza Episcopale della Svizzera

Mons. Nicholas Hudson - Commissione dei Vescovi delle Conferenze episcopali europee

Mons. Alan McGuckian - Irlanda»

(traduzione non ufficiale dall’inglese)

*Foto di Hemdat wolf - Own work, CC BY-SA 3.0, tratta da commons.wikimedia.org, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.