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Gas e nucleare nella Tassonomia UE: voto cruciale nelle commissioni dell'Europarlamento

Gas e nucleare nella Tassonomia UE: voto cruciale nelle commissioni dell'Europarlamento

In ballo ci sono 350 miliardi di euro che l’Europa investirà ogni anno per 10 anni nella transizione ecologica per il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti per il 2030. Ma se la Tassonomia verde dell’Unione, promossa nel 2020 proprio per indirizzare gli investimenti nell’ottica dello sviluppo sostenibile, dovesse comprendere anche le fonti di energia provenienti da nucleare civile e gas fossile – così come chiede la contestatissima bozza di atto delegato complementare alla Tassonomia proposta della Commissione Ue a dicembre 2021 – «miliardi di euro potrebbero essere sottratti all'eolico, al solare e ad altre tecnologie realmente verdi, ingannando gli investitori convinti di aver finanziato un’attività realmente sicura e sostenibile» e rallentando il cammino europeo sulla via dello sviluppo sostenibile. Sarebbe un po’ come, spiega ironicamente il WWF in una nota del 13 giugno, «inserire in una dieta dimagrante le lasagne o i maritozzi con la panna».

Da dicembre 2021 la bozza della Commissione, frutto delle pressioni francesi e di una decina di altri Stati membri favorevoli al nucleare civile, ha fatto il giro d’Europa, raccogliendo lo sdegno del gruppo di scienziati ed esperti incaricati dalla Commissione stessa e numerose proposte di cambiamento dal mondo politico europeo. Ma il 2 febbraio 2022, come previsto dagli osservatori più attenti, la bozza è stata adottata dalla Commissione senza sostanziali modifiche, anche a causa della posizione debole di alcuni Stati che si sono astenuti perché, sebbene contrari al nucleare, intendono continuare a sfruttare il gas fossile nella fase di transizione, in attesa di riconvertire il proprio sistema produttivo a fonti di energia verde.

L’iter dell’atto delegato proposto dalla Commissione inizia oggi con la valutazione delle mozioni di rigetto nelle Commissioni Economia e Ambiente del Parlamento Europeo e si concluderà a luglio con il vaglio nella sessione plenaria.

«Ad un passo dalle votazioni del Parlamento Europeo» dell’atto delegato che introdurrebbe nucleare civile e gas fossile nella tassonomia verde europea, si legge nella nota del 13 giugno, «il WWF fa appello ai membri del Parlamento Europeo perché votino contro questo inserimento».

La Tassonomia Ue, sebbene non imponga o non proibisca alcun investimento, resta «uno strumento chiave per guidare i mercati privati» verso l’obiettivo della sostenibilità. Se il Parlamento non bloccherà il provvedimento proposto dalla Commissione, la “nuova” Tassonomia «potrebbe dirottare miliardi di euro dalle energie rinnovabili e da altre tecnologie verdi verso i combustibili fossili inquinanti e la costosa energia nucleare, rendendo più difficile il raggiungimento degli obiettivi ambientali dell'UE» e non si eviterà «che gli investitori privati e i cittadini siano ingannati e che impieghino il loro denaro in investimenti che ritengono sostenibili quando, in realtà, questi investimenti minacciano la sicurezza energetica dell'Europa e il suo ambiente».

In caso di bocciatura, rassicura Mariagrazia Midulla (responsabile Clima ed Energia del WWF Italia), «gli Stati membri e gli investitori privati potranno comunque investire nell'energia nucleare o nel gas fossile. Tuttavia, le persone che vogliono finanziare le tecnologie verdi non saranno tratte in inganno».

La guerra in Ucraina ha scoperchiato un vaso, rincara Midulla: «Il gas sta guidando una crisi inflazionistica in Europa. Allora perché l'UE aggiunge carburante al fuoco promuovendo il nuovo gas come investimento “sostenibile”, aumentando così ulteriormente il suo utilizzo? Oggi, l'energia da fonti rinnovabili è molto più conveniente rispetto al gas, quindi le bollette energetiche delle famiglie beneficeranno di una transizione più rapida verso l'efficienza energetica e le energie rinnovabili, piuttosto che da una spinta a tecnologie obsolete e inquinanti».

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