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Un documentario sui lager libici al Cinema in piazza, insieme a Confronti e Msf

Un documentario sui lager libici al Cinema in piazza, insieme a Confronti e Msf

ROMA-ADISTA. Testimoniare ciò che accade nei centri di detenzione in Libia e nel Mediterraneo centrale è l’obiettivo della serata organizzata da Medici Senza Frontiere (Msf) e la rivista Confronti, nell’ambito de “Il Cinema in Piazza”, la manifestazione di cinema estiva promossa dall’associazione Piccolo America.

L’appuntamento è per venerdì 8 luglio, in Piazza San Cosimato, alle 21:15, con la presentazione del documentario “Libya, No Escape From Hell”, realizzato dalla giornalista Sara Creta. Sul palco, per un dibattito sulla rotta migratoria del Mediterraneo, la più letale al mondo, insieme all’autrice del documentario, ci saranno Juan Matias Gil, capomissione Msf per le operazioni di ricerca e soccorso (Sar) nel Mediterraneo centrale, Michael Magok, tra i protagonisti del film, sopravvissuto alla detenzione e alle violenze in Libia e Valentina Calderone, direttrice di A Buon Diritto onlus.

«Per noi è essenziale dare spazio all’interno della rassegna Il Cinema in Piazza a serate come questa – spiega Valerio Carocci, presidente dell’associazione Piccolo America – che consentono di tenere alta l’attenzione su storie troppo spesso dimenticate e chiedere alle istituzioni che le cose cambino. Lo facciamo nel modo in cui ci riesce meglio, attraverso il cinema, e collaborando con realtà impegnate attivamente».

«La disperazione è la prima emozione che vediamo nei volti dei sopravvissuti quando ci avviciniamo con le barche di salvataggio” - spiega Gil -. Una volta sulla Geo Barents questa disperazione si trasforma in sollievo, le persone hanno come l’impressione di svegliarsi da un lungo incubo, ma la ferita, visibile e invisibile, impiegherà molto tempo per rimarginarsi».

«Il cinema, e la stampa, devono impegnarsi a tenere accesi i riflettori su quanto accade in Libia e nel Mediterraneo –  aggiunge, infine, il direttore di Confronti Claudio Paravati – Ho ascoltato i racconti di chi ha vissuto quei luoghi durante la lavorazione del docufilm Centootto in cui, con Giuseppe Bellasalma e Michele Lipori, abbiamo raccolto le voci dei pescatori di Mazara del Vallo, imprigionati nelle carceri libiche. È fondamentale continuare a portare agli occhi del pubblico la testimonianza di questo orrore».

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