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Papa Francesco potrebbe incontrare Kirill in Kazakistan.

Papa Francesco potrebbe incontrare Kirill in Kazakistan.

È molto probabile che papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill si incontreranno fra il 13 e il 15 settembre nella capitale del Kazakistan, Nur-Sultan, dove, in quei giorni (14 e 15/9), si svolgerà la  VII edizione del Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali,  voluto e convocato per la prima volta il 23 e 24 settembre 2003 dall'allora presidente del Paese asiatico Nursultan Abishevich Nazarbayev, al governo dal 1990 al 2019. L’evento vedrà riuniti diversi capi religiosi provenienti da tutto il mondo e, come si legge sul sito ufficiale, ha tra le sue priorità «l’affermazione della pace, dell’armonia e della tolleranza come principi incrollabili dell’esistenza umana».

Se è notizia ufficiale dal 1° agosto che Bergoglio vi si recherà, è notizia di oggi che vi presenzierà anche Kirill: nell'edizione odierna di The Astana Times, Bulat Sarsenbayev, presidente del Nazarbayev Center for Development of Interfaith and Intercivilization Dialogue del Kazakistan, organizzazione che prepara il Congresso al quale ora assisterà papa Francesco nel corso della sua visita al Paese asiatico, ha confermato la partecipazione del Patriarca Ortodosso di Mosca, Kirill. Secondo quanto segnalato da ilsismografo, Sarsenbayev, alla domanda sugli invitati che hanno confermato la loro presenza, ha risposto: «Quest'anno ci aspettiamo di accogliere quasi 100 delegazioni provenienti da 60 paesi, inclusi rappresentanti di Islam, Cristianesimo, Ebraismo, Shintoismo, Buddismo, Zoroastrismo, Induismo e altre religioni. Il Capo della Chiesa Cattolica Papa Francesco, il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, il Grande Imam di al-Azhar A?mad Mu?ammad A?mad al-?ayyib, il Patriarca Theophilos III di Gerusalemme, e le delegazioni delle principali organizzazioni religiose e internazionali degli Stati Uniti, Europa e Asia prevedono di partecipare al Congresso. Prevediamo inoltre di avere più di 100 rappresentanti dei media internazionali accreditati per l'evento».

Un’indiretta conferma dell’ipotesi di un possibile incontro fra il papa e il patriarca è venuta  dalla riunione, sempre oggi, fra il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali della Santa Sede, mons. Paul Richard Gallagher, con il Metropolita Antonio di Volokolamsk, dal 7 giugno scorso e su nomina di Kirill presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca, che si trova a Roma in visita arcipastorale per seguire gli affari dell'Amministrazione delle Parrocchie della Chiesa Ortodossa Russa in Italia.

Il sito del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca ha riferito solo che «durante una lunga conversazione sono state discusse questioni di attualità riguardanti il ??rapporto tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana».

Dall’inizio della guerra russo-ucraina, papa Francesco ha sempre cercato un incontro con Kirill, malgrado – o forse proprio a motivo – lo strappo ecumenico causato da Kirill con il suo sostegno pieno all’aggressione della Russia all’Ucraina. Strappo peraltro non solo ecumenico, perché la scelta del patriarca di Mosca ha provocato decise fratture all’interno del mondo ortodosso.

Ma Francesco uomo di dialogo, e custodisce nel cassetto il dichiarato sogno di un incontro con Putin. Lo ha ribadito anche nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 3 maggio scorso. Ha raccontato: «Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono — dice papa Francesco — Putin invece non l’ho chiamato. (…). Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il mondo vedesse e per questo sono andato dall’ambasciatore russo. Ho chiesto che mi spiegassero, gli ho detto “per favore fermatevi”. Poi ho chiesto al cardinale Parolin, dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla?». «A Kiev per ora non vado», aveva aggiunto, perché, aveva spiegato, «devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin», perché è il presidente russo che vuole fermare. «Se Putin aprisse la porta...», aveva concluso.

La domanda che per ora rimane inevasa è: Kirill, ascoltando Francesco nell’eventuale e probabile incontro a Nur-Sultan, si determinerà ad agevolare un abboccamento fra Francesco e Putin?

*Panoramica del centro di Nur-Sultan. Foto di Ken and Nyetta, tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza 

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