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"Sigonella e le esecuzioni mirate". L'appello del Comitato No Muos-No Sigonella

Le operazioni di Target Killing – l’ultima della serie, l’esecuzione, il 2 agosto, di Ayman al-Zawahiri, capo di Al Qaeda – «sono spesso azioni che, secondo il diritto internazionale, non avvengono all’interno di un conflitto dichiarato fra nazioni. Vengono individuati dei bersagli – “Target” – generalmente presunti terroristi e vengono uccisi, mediante attacchi di droni senza processo, al di fuori di ogni regola civile». Droni che partono anche da Sigonella. E ci sono documenti che «provano il pieno coinvolgimento del nostro governo e del nostro sistema di difesa in azioni che, non solo sono contrarie alla nostra Costituzione che non prevede giudizi di condanna a morte (per di più senza processo) ma che spesso si trasformano in autentici massacri di persone innocenti. Senza contare che la partecipazione a simili azioni e ad altre azioni di guerra operate in conflitti ai quali l’Italia ufficialmente non partecipa espongono il nostro territorio al rischio di ritorsioni, rappresaglie e atti terroristici».

È questo il contesto della denuncia del Comitato NoMuos/NoSigonella (comitato catanese imparentato con il No Muos di Niscemi contro le basi Usa installate nel loro territorio), pubblicata da Comune.info ieri, 4 agosto. Una denuncia che è un appello alla mobilitazione «per smilitarizzare Sigonella e tutta la Sicilia e per contribuire alla costruzione di un movimento internazionale contro tutte le guerre». Di seguito il testo integrale.

«Da anni sottolineiamo come la Base USA di Sigonella, a pochi chilometri da Catania, costituisca un pericolo per la nostra terra e una evidente violazione dei nostri principi costituzionali.

In particolare tale condizione si è accentuata da quando nella base vengono ospitati droni armati utilizzati, quindi, non solo per attività di intelligence, ma per atti di guerra quando non per azioni definibili, alla luce del diritto internazionale, come ordinari omicidi.

Da qualche anno, il Comitato No Muos /No Sigonella ha iniziato una proficua collaborazione con l’ECCHR di Berlino – European Center for Costitutional and Human Right – associazione che si batte per la condanna delle operazioni Target Killing operate mediante l’uso di droni e il risarcimento delle vittime innocenti di tali azioni criminali. Le operazioni di Target Killing, infatti sono spesso azioni che, secondo il diritto internazionale, non avvengono all’interno di un conflitto dichiarato fra nazioni. Vengono individuati dei bersagli – “Target” – generalmente presunti terroristi e vengono uccisi, mediante attacchi di droni senza processo, al di fuori di ogni regola civile. Ovviamente simili attacchi, per quanto mirati, non possono svolgersi senza spargimento di sangue innocente. I cosiddetti effetti collaterali superano di almeno dieci volte il numero dei “Target” uccisi, lasciando una scia di sangue che a volte ha comportato l’intero sterminio dei partecipanti a cerimonie religiose, funerali, matrimoni…

Qualche anno fa, all’Università di Catania, ci eravamo occupati di questi temi con il convegno “Droni Armati a Sigonella” organizzato insieme a ECCHR. Successivamente la stessa ECCHR ha iniziato un’azione di “Accesso Civico” agli atti – FOIA – nel quale è intervenuta anche la nostra Associazione, per avere una conoscenza documentale riguardo al coinvolgimento dello Stato Italiano in tali azioni. Il giudizio, durato quasi cinque anni, svoltosi innanzi al TAR del Lazio e al Consiglio di Stato, si è da poco concluso e ha consentito di accedere ad accordi fra lo Stato Italiano e USA che disciplinano i rapporti fra le basi di Sigonella e Ramstein e la nostra Difesa.

Documenti che provano il pieno coinvolgimento del nostro governo e del nostro sistema di difesa in azioni che, non solo sono contrarie alla nostra Costituzione che non prevede giudizi di condanna a morte (per di più senza processo) ma che spesso si trasformano in autentici massacri di persone innocenti. Senza contare che la partecipazione a simili azioni e ad altre azioni di guerra operate in conflitti ai quali l’Italia ufficialmente non partecipa espongono il nostro territorio al rischio di ritorsioni, rappresaglie e atti terroristici.

Tale conoscenza potrà essere utilizzata per future azioni in difesa delle vittime e atti di denuncia. Intanto, come cittadini catanesi, continuiamo a subire anche le continue interferenze del volo dei droni con il traffico civile dell’Aeroporto di Catania.

Invitiamo pertanto tutte le realtà antimilitariste e pacifiste siciliane a rafforzare l’impegno e le mobilitazioni per smilitarizzare Sigonella e tutta la Sicilia e per contribuire alla costruzione di un movimento internazionale contro tutte le guerre».

*Foto tartta da Max Pixel, immagine originale e licenza

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