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Cile: la Chiesa pubblica il rapporto nazionale sugli abusi sessuali

Cile: la Chiesa pubblica il rapporto nazionale sugli abusi sessuali

Il Consiglio Nazionale per la prevenzione degli abusi e l'accompagnamento delle vittime della Conferenza Episcopale del Cile ha pubblicato nell'ambito della IX Conferenza Nazionale “Cura e speranza”, la sintesi esecutiva dello studio che comprende aspetti qualitativi e quantitativi in ??relazione agli abusi nei contesti ecclesiali nel Paese.

Alla radice dello studio, realizzato dal Centro UC Diritto e Religione, la crisi generata dai casi di abusi sessuali commessi da ecclesiastici nel Paese e in ottemperanza della richiesta di papa Francesco ad «approfondire nella ricerca delle radici e delle strutture che ha permesso che questi eventi specifici si svolgessero e si perpetuassero».

Sono stati analizzati – informa ADN-Celam – gli aspetti qualitativi e quantitativi del fenomeno, al fine di comprendere il ruolo della componente psico-religiosa nel processo di costruzione della relazione abusiva e l'impatto spirituale che questa ha sulla vittima. Inoltre, dal punto di vista quantitativo, misurare e caratterizzare le situazioni in cui emergono le relazioni abusive a partire da questionari completati con informazioni provenienti da archivi canonici o statali.

Risultati quantitativi

I risultati quantitativi sono stati ottenuti dalle risposte a un elenco di domande con informazioni formulate dalla giustizia civile e dalla giustizia canonica. Hanno collaborato 21 delle 27 diocesi esistenti nel Paese e 14 congregazioni religiose. Il rapporto contiene le testimonianze di 461 vittime/sopravvissute e 168 aggressori in totale.

Tra i punti salienti emersi dallo studio si rileva che tutti gli autori di reato hanno abusato di almeno una vittima/sopravvissuta minore; solo il 5,36% degli aggressori ha vittime di entrambi i sessi; tra gli 84 chierici diocesani, 24 di loro furono avvertiti dall'autorità; nel 90,17% dei casi esiste un'indagine preventiva; Il 25% dei casi si è verificato in parrocchia, il 10,77% nella casa del chierico; 0,99% vittime/sopravvissute in vari luoghi; il 93,2% ha subìto toccamenti e nel 47,97% dei casi si sono verificati atti di penetrazione.

Risultati qualitativi

I risultati qualitativi cercano di caratterizzare il fenomeno degli abusi sessuali in un contesto ecclesiale in Cile, insieme alla comprensione di tale fenomeno come viene inteso dai partecipanti sulla base delle loro esperienze soggettive. Si individuano anche alcune dinamiche relazionali del chierico o religioso con la comunità, come: creazione di un gruppo chiuso; instaurazione di rapporti speciali o esclusivi con alcuni membri della comunità; creazione di dinamiche competitive tra i giovani; organizzazione di discepoli; instaurazione di rapporti alla pari all'interno dei gruppi giovanili.

Il rapporto ha rilevato, nel caso dei minori, un'elevata partecipazione alle comunità religiose; l'esistenza di una vulnerabilità economica dovuta a un reddito precario, o una vulnerabilità emotiva generata dalla morte di un genitore o di un fratello, o da relazioni familiari disfunzionali. Tra gli adulti spicca l'esistenza di situazioni di vita conflittuali: crisi coniugali, professionali, lavorative, economiche...

Abuso spirituale

Appare anche l'“abuso spirituale”, definito come l'uso della fede professata dalla vittima per abusarne, che si concretizza nella manipolazione della coscienza e nella distorsione del discorso religioso presentato alla vittima, al fine di dare sostentamento, normalizzano o giustificano i loro approcci sessualmente abusivi nei suoi confronti.

Tenuto conto che i sopravvissuti hanno deciso di partecipare alle indagini per raccontare quanto accaduto, si sottolinea l'importanza dell'ascolto. In vista della prevenzione, si segnala la cura speciale che deve essere riservata ai bambini e agli adolescenti, nei sacramenti, nell'educazione alla fede, nei rapporti esclusivi o privilegiati tra il sacerdote/religioso e alcuni fedeli, soprattutto quando sono bambini. Infine, il tema degli abusi viene individuato come la più grande sfida pastorale, la più grande urgenza per la «Chiesa che peregrina in Cile».

*Un momento di lavoro nei locali della Conferenza episcopale cilena. Foto tratta da wikimedia, immagine originale e licenza

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