
Ricomincia la guerra in Etiopia. I vescovi esortano al dialogo e alla pace
ADDIS ABEBA-ADISTA. «Siamo profondamente rattristati nel constatare che in Etiopia la guerra è ripresa nella zona. Ad oggi sono troppe le vite andate perdute e beni distrutti. Le cicatrici più grosse sono quelle soprattutto di bambini, donne ed anziani», si legge in una nota del Segretariato cattolico dei vescovi etiopi pervenuto all’Agenzia Fides.
«Rinnoviamo il nostro accorato appello a tutte le parti – proseguono i vescovi - affinché cedano le loro armi e tornino alle opzioni di pace, a dare priorità al dialogo e a porre fine alla sofferenza dei nostri cittadini. È inaccettabile portare avanti questa guerra che continua a causare fame, malattie, danni psicologici, sfollati tra persone innocenti e l'intera nostra nazione sta lottando sotto la pressione del costo della vita». Per questo motivo il Segretariato dei vescovi ha esortato tutti, cattolici e non, a unirsi in preghiera per cinque giorni nel prossimo mese di Pagumen, il 13° mese del moderno calendario solare etiope, per la «pace e la stabilità nel nostro amato Paese.
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