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25 settembre: le risposte dei politici alle 30 domande della chiesa valdese

25 settembre: le risposte dei politici alle 30 domande della chiesa valdese

In vista delle lezioni del 25 settembre, la Diaconia Valdese (ente ecclesiastico senza scopo di lucro che raccoglie, collega e coordina l'attività sociale della Chiesa valdese) nell’ambito dell’iniziativa “Ascoltare tutti”, aveva inviato 30 domande ai partiti politici riguardanti i seguenti temi: lavoro, migranti, salbaguardia dell’ambiente, anziani, sanità.

In data di ieri, l’Agenzia Nev (Notizie Evangeliche) ha pubblicato “Le risposte del mondo politico alle 30 domande della Diaconia Valdese”. Questo il resconto.

«Quando la Diaconia Valdese ha proposto il documento “Ascoltare gli ultimi” ponendo 30 domande ai partiti impegnati nella campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre per il nuovo Parlamento, non mancava un certo scetticismo rispetto alla capacità dei partiti di ascoltare e interloquire con la società civile. È stata proprio la consapevolezza del pericolo dello “scollamento” fra la politica e il sentire dei cittadini, che è una responsabilità di tutte le parti in causa e non solo della classe politica, a spingere la Diaconia Valdese CSD a mettersi in gioco individuando e ponendo domande sui temi che la vedono coinvolta con la sua azione sociale e civile.

Più Europa, Sinistra Italiana, Unione Popolare e Partito Democratico, che ringraziamo sinceramente per questa attenzione, hanno fornito puntuali risposte alle nostre domande.

Più Europa, attraverso Simona Viola, candidata all’Uninominale del Senato per il collegio di Rimini Forlì-Cesena, ha risposto con precisione ai vari quesiti (leggi il documento integrale) riprendendo molti punti del suo programma. Riportiamo tra gli altri un tema per il quale la diaconia, in riferimento alle normative che vincolano una gestione europea ed integrata dell’immigrazione, si è sempre battuta, ovvero la necessità di “Operare a livello europeo per il superamento dell’accordo di Dublino, nella direzione indicata dal Parlamento europeo”.

Il documento inviato da Sinistra Italiana, redatto da Nicola Fratoianni, segretario nazionale, candidato alla Camera in Toscana, reagisce specificamente in modo puntuale, come se fosse un’intervista dialogata, alle domande poste, proponendo una precisa visione della società e dell’agenda delle azioni da intraprendere. Riprendiamo la risposta relativa al tema ambientale: “La transizione ecologica è la sfida più importante dei prossimi anni. Racchiude tutto: lavoro, sostenibilità, infrastruttura e mobilità, giustizia sociale e climatica, innovazione e istruzione. Deve nascere una nuova coscienza per il clima e per l’ambiente. Vanno fatti grandi investimenti sulle rinnovabili per abbandonare al più presto le fonti fossili da cui al momento siamo dipendenti”. Anche in questo caso rimandiamo al documento integrale.

Paolo Ferrero, capolista per Unione Popolare nei collegi di Lazio 1 e Lazio 2, risponde alle singole domande sia proponendo punti del programma del partito che entrando nello specifico di alcune questioni. Sul tema dell’acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri presenti sul nostro territorio propone “l’approvazione dello ius soli e del diritto di cittadinanza automatico per i figli dei migranti. Per i migranti la cittadinanza deve essere garantita realisticamente dopo 5 anni dall’ingresso, senza vincoli di reddito ma con una partecipazione a corsi di apprendimento della lingua italiana. La cittadinanza è infatti innanzitutto definita dalla possibilità di comunicare.” Ecco il documento integrale.

Enrico Letta, segretario del Partito Democratico e candidato nel collegio di Vicenza, propone, in modo articolato e specifico, le risposte alle domande che sono state poste collegando in modo organico i vari temi (ambiente, lavoro e diseguaglianza). Di seguito la risposta alla domanda sul salario minimo. “Lo sosteniamo con forza. Vogliamo approvare una legge ispirata al modello tedesco, che introduca un salario minimo contrattuale in tutti i settori e una soglia minima legale nei settori a più alta incidenza di povertà lavorativa, dove anche i sindacati sono più deboli se lasciati soli. Il punto centrale è il rafforzamento della contrattazione collettiva nazionale, ma facendo in modo di rispettare i parametri salariali della direttiva europea, pari a circa 9 € euro l’ora per l’Italia secondo le stime.” Ecco il documento integrale.

Se anche le nostre domande non hanno ricevuto risposte da tutti gli schieramenti, quelle pervenute segnalano una grande attenzione ai temi proposti, molto lontane dai toni approssimativi della propaganda di questi giorni. Ringraziamo ancora chi si è impegnato e ha accettato di parlare con noi e ci auguriamo che il confronto del mondo politico con la società civile possa proseguire, orientandosi sulle cose da fare per avere un mondo più giusto e meno disuguale».

*Foto tratta da it.dreamstime.com, immagine originale e licenza

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