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Riforme costituzionali: “Verso dove sta andando la nostra Italia?”

Riforme costituzionali: “Verso dove sta andando la nostra Italia?”

“Verso dove sta andando la nostra Italia?”. È il titolo della nota di Francesco Occhetta, gesuita e politologo, pubblicata sul numero di ottobre di Vita Pastorale, mensile dei paolini.

Nel giro di un anno, tra il 2020 e il 2021, le democrazie del mondo sono passate da 41 a 32, avverte Occhetta citando fonti autorevoli, e ben il 70% della popolazione mondiale vive oggi sotto regimi autoritari.

E l’Italia, “verso dove sta andando”? «Per la Costituzione italiana – dice Occhetta – la salute della società conta di più di quella delle istituzioni; nella prima si custodisce il corpo vivo del Paese, nelle seconde la qualità del suo vestito».

Dunque, prosegue la sua riflessione, «al Paese mancano riforme costituzionali e istituzionali, l’amministrazione pubblica è un transatlantico difficile da guidare e la legge elettorale garantisce l’oligopolio a partiti rimasti orfani di iscritti».

Il tema è dirimente e Occhetta si domanda quale «forma di Stato» vogliamo. «Le forze politiche si dividono tra un semipresidenzialismo o il premierato – una sorta di “grande sindaco d’Italia” – come due alternative entrambe possibili e mature per riformare il Governo. Per la cultura cattolica, erede della tradizione dell’Assemblea costituente, la forma di Governo parlamentare del premierato forte bilanciato da un Parlamento più snello sembra la più coerente. Un Governo semipresidenziale avrebbe, invece, bisogno di forti misure di garanzia e di controllo».

Occhetta sottolinea in conclusione che «ogni revisione costituzionale non è neutra rispetto ai valori fondativi». Alla «democrazia procedurale» deve corrispondere una «democrazia sostanziale» alla quale soggiace una «precisa idea di persona». Secondo il notista politico «qualsiasi intervento di riforma deve essere in grado di ispirarsi al “Patto costituente”, per saperlo rinnovare nel tempo e per consolidarlo nei suoi princìpi e valori fondativi. Un patto valoriale di cui le forze politiche devono farsi carico nel rispetto della nostra tradizione costituzionale».

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