
Verso la Cop27: appello per far fronte alla catastrofe umanitaria dei migranti climatici
189 milioni di abitanti delle aree più povere del globo vengono colpite da fenomeni climatici estremi. Intanto, i Paesi ricchi (maggiori responsabili del riscaldamento gobale di origine antropica) si rifiutano di finanziare le politiche di adattamento dei Paesi a basso reddito alla crisi climatica; e i big del comparto fossile (BP, Shell, Chevron, Exxon Mobil, Total e Eni) continuano a realizzare profitti stratosferici. È uno scenario drammatico e paradossale quello fotografato dal recente rapporto dalla Loss and Damage Collaboration (L&DC), il gruppo di scienziati, ricercatori, attivisti e decisori di tutto il mondo impegnati sul tema dell’adattamento dei popoli più vulnerabili alla crisi climatica, di cui anche Oxfam fa parte.
A partire dal rapporto The Cost Of Delay: Why Finance To Address Loss And Damage Must Be Agreed At Cop27, Oxfam Italia chiede alla Cop 27, che si terrà in Egitto a novembre, «un accordo sui finanziamenti necessari a fronteggiare le perdite causate dalla crisi climatica».
«Non siamo di fronte ad uno scenario futuro, ma ad una catastrofe umanitaria che si sta consumando in questo momento», spiega Francesco Petrelli (policy advisor di Oxfam Italia). «Il tema dei finanziamenti necessari ad affrontare il costo dell’impatto sempre più distruttivo del cambiamento climatico (che non riesce ad essere scongiurato dalle politiche di mitigazione e adattamento adottate sino ad oggi) è destinato ad essere al centro della prossima Cop27 che si terrà a novembre a Sharm El-Sheikh in Egitto. Alla conferenza i Paesi in via di sviluppo chiederanno di agire dopo decenni di ritardi, rinvii e promesse non mantenute. Ci uniamo a questo appello perché senza un’azione immediata ed efficace ancora tantissime vite andranno perse. Non è troppo tardi. Il vertice inizierà tra sole due settimane e sarà necessario trovare un accordo sui finanziamenti per far fronte alle perdite e ai danni causati dalla crisi climatica. Dobbiamo recuperare l’enorme ritardo accumulato e non perdere l’occasione».
Leggi il rapporto dalla Loss and Damage Collaboration
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