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La preoccupante nuova strategia di Difesa degli USA. Osservazioni di Simone Oggionni

La preoccupante nuova strategia di Difesa degli USA. Osservazioni di Simone Oggionni

Le seguenti osservazioni sulla nuova e preoccupante strategia di Difesa statunitense sono a firma di Simone Oggionni, responsabile nazionale Cultura di “Articolo Uno”, che ce la inviate.  

Avete letto il documento sulla nuova Strategia di Difesa Nazionale 2022 (NDS) scritto dal Pentagono su indicazione di Biden?

Si tratta di una vera e propria rivoluzione nella dottrina internazionale relativa all'uso e al significato delle armi nucleari e, nello specifico, nell’intera architettura di sicurezza militare statunitense.

Le armi nucleari vengono equiparate agli armamenti convenzionali.

Si superano esplicitamente i principi del “No first use” e del “Sole Purpose policies", cioè del "mai usare il nucleare per primi" e del valore di esclusiva deterrenza del possesso del nucleare.

Il documento esplicita che anche in caso di attacchi con armi “convenzionali”, gli Stati Uniti potranno rispondere con ordigni atomici, qualora lo ritengano indispensabile per la sicurezza nazionale o della NATO.

Questo perché? Perché - dice Biden - stiamo attraversando un «decennio decisivo», tanto grave è la sfida che Russia e Cina stanno portando al dominio statunitense.

Parole simili a quelle usate da Putin pochi giorni fa (le ho citate nel mio post, pubblicato su reblab.it, che potete leggere a questo link https://www.reblab.it/2022/10/settimane-in-cui-accadono-decenni/), quando ha sottolineato che «il mondo sta entrando nel suo decennio più pericoloso, imprevedibile e importante dalla fine della seconda guerra mondiale».

Biden e gli Stati Uniti perseguono allora un nuovo livello di sviluppo di quella che chiamano la «deterrenza integrata» (sicurezza nazionale, scudo antimissile, atomica).

L'obiettivo, come dice il Segretario alla Difesa Lloyd J. Austin, è rendere «evidente a tutti una verità cristallina: che il costo dell’aggressione contro gli Stati Uniti o i nostri alleati e partner supera di gran lunga qualsiasi guadagno immaginabile».

Chi manca all'appello in questo scenario potenzialmente apocalittico? La voce dell'Europa, che deve liberarsi della subalternità agli Stati Uniti e tornare a svolgere una funzione centrale, in autonomia, nella geo-politica mondiale. Per la pace e, dunque, per la sopravvivenza della specie umana.

Di questi scenari e di queste prospettive si devono occupare le forze progressiste italiane. Non del proprio ombelico.

Le seguenti osservazioni sulla nuova e preoccupante strategia di Difesa statunitense sono a firma di Simone Oggionni, responsabile nazionale Cultura di “Articolo Uno”, che ce la inviate.  

Avete letto il documento sulla nuova Strategia di Difesa Nazionale 2022 (NDS) scritto dal Pentagono su indicazione di Biden?

Si tratta di una vera e propria rivoluzione nella dottrina internazionale relativa all'uso e al significato delle armi nucleari e, nello specifico, nell’intera architettura di sicurezza militare statunitense.

Le armi nucleari vengono equiparate agli armamenti convenzionali.

Si superano esplicitamente i principi del “No first use” e del “Sole Purpose policies", cioè del "mai usare il nucleare per primi" e del valore di esclusiva deterrenza del possesso del nucleare.

Il documento esplicita che anche in caso di attacchi con armi “convenzionali”, gli Stati Uniti potranno rispondere con ordigni atomici, qualora lo ritengano indispensabile per la sicurezza nazionale o della NATO.

Questo perché? Perché - dice Biden - stiamo attraversando un «decennio decisivo», tanto grave è la sfida che Russia e Cina stanno portando al dominio statunitense.

Parole simili a quelle usate da Putin pochi giorni fa (le ho citate nel mio post, pubblicato su reblab.it, che potete leggere a questo link), quando ha sottolineato che «il mondo sta entrando nel suo decennio più pericoloso, imprevedibile e importante dalla fine della seconda guerra mondiale».

Biden e gli Stati Uniti perseguono allora un nuovo livello di sviluppo di quella che chiamano la «deterrenza integrata» (sicurezza nazionale, scudo antimissile, atomica).

L'obiettivo, come dice il Segretario alla Difesa Lloyd J. Austin, è rendere «evidente a tutti una verità cristallina: che il costo dell’aggressione contro gli Stati Uniti o i nostri alleati e partner supera di gran lunga qualsiasi guadagno immaginabile».

Chi manca all'appello in questo scenario potenzialmente apocalittico? La voce dell'Europa, che deve liberarsi della subalternità agli Stati Uniti e tornare a svolgere una funzione centrale, in autonomia, nella geo-politica mondiale. Per la pace e, dunque, per la sopravvivenza della specie umana.

Di questi scenari e di queste prospettive si devono occupare le forze progressiste italiane. Non del proprio ombelico.

*Foto di Kelly Michals tratta da Flickr, immagine originale e licenza

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