Nessun articolo nel carrello

4 novembre: non festa ma lutto

4 novembre: non festa ma lutto

ROMA-ADISTA. «Quattro novembre, non festa ma lutto». Comincia così la nota del Movimento nonviolento per il 4 nvembre, anniversario delle "vittoria" italiana nella prima guerra mondiale e festa delle forze armate.

«Vogliamo prevenire le guerre di domani - si legge nella nota del Movimento nonviolento -. Siamo contro le guerre di oggi. Non dimentichiamo le guerre di ieri. Le guerre di oggi sono combattute con le armi costruite ieri. Le armi costruite oggi alimenteranno le guerre di domani. Il disarmo, a partire da noi stessi (disarmo unilaterale), è la strategia per costruire la pace.

Fare memoria delle guerre del passato è doveroso per non ripetere gli stessi tragici errori.

Il 4 novembre, ricorre l'anniversario della fine della Prima guerra mondiale, una "inutile strage"

come disse il Pontefice di allora. Tante altre "inutili stragi" seguirono, fino alla odierna strage in Ucraina. È la guerra nel cuore dell'Europa, che prosegue da allora.

La data del 4 novembre viene celebrata con continuità dal fascismo fino ad oggi, per richiamare l'unità dell'Italia sotto il segno della guerra e dell'esercito. "Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate" nell'anniversario della fine di un tragico conflitto che costò al nostro paese un milione e duecentomila morti (600.000 civili e 600.000 militari): per la prima volta nella storia a morire a causa della guerra non furono solo i militari al fronte, ma in pari numero i civili vittime di bombardamenti o di stenti, malattie, epidemie causate dalla guerra stessa.

Vogliamo ricordare e onorare quei morti rinnovando l'impegno contro ogni guerra e la sua

preparazione, dunque contro le guerre di oggi, contro le armi costruite per le guerre di domani. Solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise.

Meno armi più difesa della vita, ridurre drasticamente le spese militari e devolvere i fondi per

abolire la fame, la povertà, l'inquinamento del pianeta.

Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano. Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari. Per questo sosteniamo la Campagna "Un'altra difesa è possibile", che prevede l'istituzione di un Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.

Pace, disarmo, smilitarizzazione. Tutela della vita degli umani e della Terra».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.