"Aspettative per la COP27": le richieste del WWF su emissioni, adattamento e resilienza climatica
Sfruttare il più possibile l’occasione del summit Cop27 per ottenere il massimo risultato politico al fine di contenere il riscaldamento globale sotto il grado e mezzo «prima che la crisi climatica evolva in modo catastrofico», ma anche al fine di sostenere le comunità che maggiormente risentono degli effetti nefasti della crisi climatica. Come l’Africa che ospita la Cop27, ha sottolineato Mariagrazia Midulla (responsabile Clima ed Energia del WWF Italia), la quale, «nonostante rappresenti solo il 4% delle emissioni», «sta affrontando un’esposizione sproporzionata agli impatti climatici: la stima è che il continente si stia riscaldando 1,5 volte più velocemente della media globale». Il tutto senza ricevere opportuni sostegni da parte dei Paesi che invece si dimostrano ampiamente responsabili della crisi climatica di origine antropica in corso. Infatti, spiega Midulla, «solo il 4%-8% di tutti i finanziamenti per il clima è stato destinato all’adattamento».
Eppure l’Africa avrebbe molto da insegnare ai rappresentanti delle nazioni riuniti a Sharm el-Sheikh, in termini di competenze e conoscenze applicate alla lotta al cambiamento climatico. «L’Africa ha un patrimonio di esperienze da condividere e tutti possono trarre beneficio dal riconoscimento della sua leadership e della sua resilienza», afferma ancora Midulla.
Il WWF, a tre giorni dall’inizio dei lavori in Egitto, ha diffuso un documento ricco di proposte e di richieste: leggi il documento Aspettative per la COP27.
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