"Italiani dell'Anno" i costruttori di pace e dialogo, contro la logica della guerra e delle armi
Otto realtà (Pax Christi, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Rondine, Tavola della pace, Sermig, Shalom e Rete disarmo), accuratamente selezionate da Famiglia Cristiana alla fine di questo anno segnato dalla guerra in Ucraina esplosa il 24 febbraio scorso, testimoni di un altro mondo possibile. Giovani, studenti, associazioni, movimenti che non accettano la logica imperante delle armi e che – scrivono nel primo articolo del servizio don Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo (direttore e condirettore della rivista) – «si sono opposti a mani nude alla guerra». Chi è l’«Italiano dell’Anno» in questo 2022, si chiede dunque Famiglia Cristiana? In realtà, si legge nel servizio, «sono tanti gli italiani che hanno rifiutato le logiche del conflitto e delle armi. A nostro avviso meritano un premio i centomila scesi in piazza a Roma, a San Giovanni in Laterano, sabato 5 novembre. Come i connazionali che da marzo ospitano a casa loro i profughi ucraini. O hanno donato generi di prima necessità da spedire in città e Paesi flagellati da bombe e missili. Protagonisti attivi di una lodabile diplomazia popolare anche gli italiani che hanno dato vita alle quattro carovane #stopthewarnow che tra aprile e ottobre si sono spinte a Leopoli, Kyiv, Odessa e Mykoloaiv. Come un plauso particolare va ai progetti che hanno coltivato il dialogo tra russi e ucraini». Insomma, per la rivista dei paolini «i nostri Italiani dell’anno hanno dimostrato di voler (e di saper) costruire la pace».
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