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È morto Joseph Ratzinger, il primo papa

È morto Joseph Ratzinger, il primo papa "emerito"

Benedetto XVI, il primo papa "emerito" della storia della Chiesa cattolica, è morto oggi, 31 dicembre, alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Aveva 95 anni e da diversi giorni le sue condizioni di salute si erano aggravate. Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo di Joseph Ratzinger sarà esposto nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli.

Era nato in Marktl am Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), nel 1927. Ordinato sacerdote nel 1951, nel 1953 si era laureato in teologia. Nel 1957 ha fatto la libera docenza con un lavoro su: "La teologia della storia di san Bonaventura". Dopo un incarico di dogmatica e di teologia fondamentale presso la Scuola superiore di Frisinga, aveva continuato la sua attività di insegnamento a Bonn (1959-1969), a Münster (1963-1966) e a Tubinga (1966-1969). Dal 1969 è stato professore di dogmatica e di storia dei dogmi presso l'Università di Ratisbona dove aveva ricoperto anche l'incarico di Vice Preside dell'Università.

La sua attività scientifica lo aveva portato a svolgere incarichi in seno alla Conferenza Episcopale Tedesca, nella Commissione Teologica Internazionale.

Il 25 marzo 1977 Papa Paolo VI lo aveva nominato Arcivescovo di Monaco e Frisinga, ordinandolo vescovo il 28 maggio dello stesso anno. Sempre Papa Montini lo aveva creato e pubblicato Cardinale, del Titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino, nel Concistoro del 27 giugno 1977.

Nel 1981 Giovanni Paolo II lo volle in Curia per guidare da Prefetto la Congregazione per la Dottrina della Fede. Per questo, il 15 febbraio 1982 rinunciò al governo pastorale dell'arcidiocesi di Monaco.

Puntello teologico e dottrinale di ogni iniziativa attuata da Giovanni Paolo II per normalizzare i fermenti conciliari in ogni parte del mondo, nel 2005 alla morte di Wojtyla, sembra a molti il suo naturale successore. Verrà eletto papa il 19 aprile 2013 con il nome di Benedetto XVI. Dopo 8 anni di governo della Chiesa attraversati da scandali finanziari e bufere giudiziarie e giornalistiche per le molti vicende sui preti pedofili in ogni parte del mondo, l’11 febbraio 2013, davanti ai cardinali riuniti nella Sala del Concistoro annunciò a sorpresa: «Declaro me ministerio renuntiare», ossia la rinuncia al ministero petrino a partire dalle 20 del 28 febbraio. Da allora ha vissuto nel monastero Mater Ecclesiae, non uscendo mai dal territorio vaticano se non in due occasioni, una visita a Castel Gandolfo al suo successore, papa Francesco e il viaggio in Germania nel 2021, in occasione della morte del fratello Georg.

 

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