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Patriarchi delle Chiese siriane: basta con le sanzioni, mettete fine alle sofferenze della popolazione

Patriarchi delle Chiese siriane: basta con le sanzioni, mettete fine alle sofferenze della popolazione

«Facciamo appello alle persone di coscienza viva sparse in tutto il mondo, affinché alzino la voce chiedendo di porre fine alle sofferenze del popolo siriano e consentire ai cittadini siriani di vivere con dignità, secondo quanto è affermato nella Dichiarazione universale dei diritti umani». È quanto si legge nel comunicato, datato 7, sottoscritto, tra gli altri, da Mar Ignatius Aphrem II, Patriarca di Antiochia dei Siri ortodossi, da Yohanna X, Patriarca di Antiochia dei greco-ortodossi, e da Youssef I Absi, Patriarca di Antiochia dei greco-cattolici melkiti. Il terremoto – è il resoconto dei capi delle Chiese – ha distrutto luoghi di culto, presidi sanitari, centri di assistenza sociale, alimentando una nuova impennata nel numero dei senzatetto e degli sfollati interni, proprio mentre l’inverno fa registrare le sue temperature più rigide. Il sisma ha provocato in Siria migliaia di vittime, seminando distruzione e moltiplicando le sofferenze del popolo siriano, già piegato sotto il peso della guerra, della pandemia, dell’inflazione e della mancanza di risorse naturali, medicine, beni di prima necessità.

Davanti a una terra e a una nazione tanto devastata, riassume l’agenzia Fides, i Patriarchi e Capi delle Chiese e comunità ecclesiali presenti in Siria fanno appello all’ONU, e si rivolgono anche direttamente alle Nazioni che impongono da anni sanzioni e embargo economico alla Siria guidata da Bashar al Assad, chiedendo di rimuovere immediatamente tali misure definite «inique» e avviando piuttosto iniziative umanitarie eccezionali e tempestive per soccorrere le popolazioni siriane travolte da sciagure insostenibili.

Rispetto alle sanzioni e ai blocchi economici imposti dal 2011 da Paesi occidentali contro Damasco, ricorda l’agenzia Fides, vengono di volta in volta prorogati nell’intento di produrre il collasso del sistema che fa capo al presidente Bashar al Assad. «Nel corso degli anni – ricostruisce l’agenzia – in innumerevoli occasioni, organismi ecclesiali e singoli Patriarchi e Vescovi hanno criticato con asprezza tali disposizioni che producono gravi conseguenze per la vita quotidiana di milioni di siriani, chiedendone la sospensione o l’abolizione. «Perpetuare le sanzioni contro la Siria» dichiarava all’Agenzia Fides nel novembre 2021 il Vescovo Georges Abou Khazen, Vicario apostolico (ora emerito) di Aleppo per i cattolici di rito latino “significa condannare a morte molta gente” (vedi Fides 20/11/2021). Dopo il terremoto, anche il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Middle East Council of Churches-MECC, organismo ecumenico di collegamento delle Chiese e comunità ecclesiali presenti nei Paesi mediorientali e del Nord Africa) ha chiesto “l’immediata revoca delle sanzioni contro la Siria e l’accesso a tutte le risorse, in modo che le sanzioni non si trasformino in un crimine contro l’umanità”».

*Cupole di un tempio orotodosso in Siria. Foto tratta da pxhere.com, immagine originale e licenza

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