La guerra «cancella la vita» e la speranza di futuro: invito alla Marcia PerugiAssisi di maggio
Il 21 maggio, edizione 2023 della Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità, sul tema: “Per la pace, con la cura. Trasformiamo il futuro! Costruiamo assieme un mondo più umano”.
A un passo dall’autodistruzione, il pianeta continua ad essere attraversato da guerre senza fine e ora, a causa della crisi ucraina, la morsa distruttrice si stringe anche introno al Vecchio continente. «Lo “schema della guerra” in cui siamo stati trascinati – si legge in una nota del Comitato Promotore della Marcia – sta diventando un incubo. Per questo, ancora una volta, chiediamo alla “buona politica” di raccogliere l’appello di papa Francesco e di fare tutto ciò che è in suo potere per ottenere l’immediato cessate-il-fuoco».
L’appello all’adesione e alla partecipazione diramato a due mesi esatti dal più grande evento pacifista italiano ricorda che «la guerra è la madre di tutti i crimini, cancella la vita, distrugge tutto quello che intere generazioni hanno costruito, devasta ciò che la natura ha generato. Per questo l’Italia ripudia la guerra. Per questo è nata l’Unione Europea. Per questo sono state create le Nazioni Unite. Grazie a queste conquiste, abbiamo potuto crescere in pace». Ora, prosegue la nota, è tempo di difendere queste conquiste dalla minaccia incombente di una cieca cultura bellicista: «La continuazione della guerra e l’assurda pretesa di vincerla con le armi si stanno anche mangiando i soldi che servono per prenderci cura di noi tutti e del nostro pianeta, per fermare il cambiamento climatico e accelerare la conversione ecologica, per affrontare e soccorrere le vittime delle guerre e delle catastrofi ambientali, per liberare gli impoveriti dalla schiavitù della miseria, per creare nuovo lavoro dignitoso, per ridurre le disuguaglianze e i conflitti che generano. Fermiamo questa follia!».
Partecipare alla Marcia significa ribadire che «la pace è ancora possibile. È sempre possibile! Ma non dobbiamo smettere di cercarla, di desiderarla, di costruirla». Per questo occorre rompere lo “schema della guerra”, in solidarietà con le vittime, con gli impoveriti, denunciando i pericoli che incombono sull’umanità e difendendo le conquiste del diritto e dei valori espressi nelle carte fondamentali come la Costituzione, il Diritto Internazionale, i Diritti Umani.
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