Nessun articolo nel carrello

Caso Attanasio: la sentenza congolese non convince

Caso Attanasio: la sentenza congolese non convince

La ricerca di verità sul “caso Attanasio” fa un passo avanti. O forse indietro. Per l’omicidio dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e dell'autista locale Mustapha Milambo, autista del World Food Programme, il 22 febbraio 2021, la Corte militare di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, ha condannato i sei imputati (uno in contumacia poiché latitante) che sin dall’inizio del processo erano stati accusati del delitto. Appartenenti a una delle numerose bande di criminali che mettono a ferro e fuoco l’Est del Paese africano, i sei sono stati accusati di aver tentato un rapimento a scopo estorsivo, poi finito male, e sono stati processati per omicidio, associazione a delinquere e detenzione illegale di armi e munizioni da guerra. Per loro l’accusa aveva chiesto la pena capitale ma da circa 20 anni in RdCongo la pena di morte viene abitualmente commutata in ergastolo e i giudici hanno infine optato per questa soluzione, anche dopo le pressioni dello Stato italiano e dei familiari dell’ambasciatore, fermamente contrari alla pena di morte. La difesa ne aveva chiesto invece l'assoluzione: i condannati, infatti, «arrestati nel gennaio dell'anno scorso, dopo iniziali ammissioni si erano poi dichiarati innocenti sostenendo di essere stati spinti a confessare con la violenza, circostanza negata dall'accusa» (Ansa, 8 aprile).

I familiari di Luca Attanasio sono ancora in cerca di verità. Non credono alla frettolosa ricostruzione del rapimento finito male e temono che i 6 condannati siano solo capri espiatori gettati in pasto all’opinione pubblica per coprire verità più scomode. Chiedono di «scavare più a fondo» e confidano che il processo italiano per le “omesse cautele” da parte di due funzionari WFP testimoni oculari, che si aprirà il 25 maggio, possa portare nuova luce sull’agguato del 22 febbraio 2021.

«La corte marziale ha sposato la tesi di un’esecuzione delle vittime, ma restano tanti i punti oscuri di questa vicenda, a cominciare dagli imputati che nel gennaio scorso erano completamente diversi», ricostruisce il manifesto, nell’edizione dell’8 aprile. «La polizia congolese aveva gettato letteralmente in pasto alla stampa una decina di uomini scalzi e ammanettati, dicendo che fra questi erano presenti anche gli assalitori del convoglio del World Food Programme. Poi questi arrestati erano misteriosamente scomparsi ed era iniziato un processo ad altre persone». Queste avevano rilasciato confessioni poi ritrattate perché, secondo la difesa, estorte con la tortura. «Sembra difficile», spiega ancora il manifesto, «poter parlare di giustizia, vista la mancanza di prove contro gli imputati». «Nessuno si aspettava troppo dal filone congolese e per questo motivo sarà importante capire come la Procura di Roma, che ha due fascicoli aperti sul caso, uno per terrorismo e omicidio e l’altro per omesse cautele contro i funzionari del World Food Programme, riuscirà a muoversi».

* Immagine di Nicolas Raymond, tratta da Flickr, immagine originale e licenza.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.