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Conferenza dei religiosi francesi: una lotta sistemica agli abusi nella Chiesa

Conferenza dei religiosi francesi: una lotta sistemica agli abusi nella Chiesa

PARIGI-ADISTA. «Abbiamo scoperto un continente tenebroso. Non nel mondo, ma in noi. Non fra gli altri, ma a casa nostra, nella nostra Chiesa, nella nostra storia, nelle nostre comunità. Tenebre prodotte dalle morti intime inflitte ai corpi, alle anime, allo spirito, all’infanzia, alla speranza, di quanti e quante, piccoli o grandi, vivevano fiduciosamente nelle nostre case, istituzioni, clima, autorità, reputazione, partecipando alle nostre liturgie e celebrazioni sacramentali». Così suor Veronique Margron, presidente della CORREF (Conferenza dei religiosi e religiose di Francia), ha introdotto l’assemblea generale dell’organizzazione, svoltasi dall’11 al 13 aprile a Parigi alla presenza di circa 250 superiore e superiori maggiori, durante la quale si è discusso come mettere in pratica le raccomandazioni della Commissione CIASE nell'impegno contro ogni tipo di abuso e violenza sessuale all'interno degli istituti religiosi. È stato così approvato il documento “Raccomandazioni e regole di buone pratiche” nella lotta agli abusi: 19 raccomandazioni messe a punto da cinque gruppi di lavoro a partire dal Rapporto Sauvé. L'Assemblea ha voluto però iniziare dall’ascolto della società civile, con il giudice Edouard Durand, co-presidente della Ciase, che ha sviluppato il tema “Non essere spettatore della violenza", mettendo in guardia contro il «consenso passivo omicida»: lasciare che le cose accadano e girare la testa dall'altra parte «per non vedere la violenza che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Attraverso questa passività, noi collaboriamo a una violenza che partecipa sempre alla morte. Il nostro impegno è di darci i mezzi per vedere ciò che deve essere visto, per non voltarci dall'altra parte, minimizzare ed essere in grado di agire», sintetizza il comunicato finale della Corref.

In seguito sono stati ricevuti i 5 gruppi di lavoro post-CIASE che si sono occupati di Governance, punti di forza e di debolezza delle diverse tradizioni religiose; strumentalizzazione della lettura biblica, pratiche essenziali di denuncia, e vocazione e formazione alla vita religiosa. Ognuno di questi rapporti sarà ora fatto proprio dagli istituti religiosi per sviluppare «gradualmente una cultura comune di monitoraggio e di prevenzione di ogni tipo di violenza».

Altri quattro gruppi di lavoro congiunti CEF/CORREF hanno affrontato la confessione e l’accompagnamento spirituale come luoghi di abuso; l’accompagnamento di sacerdoti e religiosi accusati, l’analisi delle cause della violenza sessuale all'interno della Chiesa, i mezzi di vigilanza e di controllo delle associazioni di fedeli che conducono vita comune e di qualsiasi gruppo basato su un carisma particolare.

È stata poi ricevuta la Commissione per il Riconoscimento e la Riparazione (CRR), il cui lavoro comporta l’elaborazione di un risarcimento sia finanziario che morale: «Due vittime e tre responsabili di istituto hanno raccontato come hanno vissuto il processo, insistendo sull'importanza della Commissione «come terza parte che permette di ristabilire una certa simmetria nella relazione tra la vittima e il religioso».

La prossima Assemblea Generale, in programma a Lourdes dal 20 al 25 novembre 2023, sul tema della "Trasformazione della vita religiosa", riprenderà tutte queste questioni, «diventate una questione cruciale per lo sviluppo di una nuova cultura del vivere insieme», conclude il comunicato della Corref. «Così, la nostra vita religiosa, profondamente segnata dalla tragedia sistemica dell'abuso e della violenza sessuale, sarà in grado di diventare più autenticamente umana e allo stesso modo, più evangelica».

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