Allarme democrazia? Sempre più decreti, sempre meno leggi ordinarie
Legiferare a colpi di decreto? Una strategia che prende sempre più piede. I numeri parlano chiaro: il governo Meloni ha approvato in media 4 leggi ogni mese, «il dato più basso delle ultime legislature». Ma le sorprese non finiscono qui, afferma Openpolis, fondazione indipendente e senza fini di lucro che si occupa di data journalism, diffusione di dati, accesso dei cittadini alle informazioni pubbliche, trasparenza e partecipazione democratica. Infatti, solo il 17,4% delle leggi approvate con l’attuale governo «è di natura ordinaria. Anche in questo caso la quota più bassa delle ultime legislature». C’è poi una quota decisamente rilevante di leggi approvate (78,3%) che riguardano la conversione in legge di decreti. E questo, spiega ancora Openpolis, rappresenta invece «il dato più alto». Ad allarmare, dunque, è che il potere legislativo sta passando lentamente e sempre più nelle mani dell’esecutivo. Sono solo il 12,5% le leggi approvate nell'attuale legislatura nate da un’iniziativa parlamentare e non di governo. E, anche in questo caso, ci troviamo di fronte al «dato più basso degli ultimi anni».
«Dal suo insediamento il governo Meloni ha dovuto far fronte a diverse situazioni di crisi. Dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime alle diverse emergenze che si sono consumate negli ultimi mesi, come la frana di Ischia e il naufragio di Cutro. Per questo motivo, come abbiamo avuto modo di raccontare, l’attuale governo ha fatto un massiccio ricorso ai decreti legge. Sia per fronteggiare queste emergenze ma anche per dare attuazione al proprio programma. Se da un lato il ricorso alla decretazione d’urgenza può apparire giustificato, almeno nei casi citati, dall’altro questo pone un tema che non deve essere sottovalutato. E cioè la progressiva scomparsa delle leggi ordinarie».
L'analisi dei dati è sul sito di Openpolis
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