Migranti al confine con la Slovenia, tra propaganda e respingimenti illegali. Inchiesta di "Altreconomia"
Le chiamano “riammissioni”, ma in realtà si tratta di veri e propri respingimenti alla frontiera. Il confine con la Slovenia, ultimo ostacolo della cosiddetta rotta balcanica, resta una “zona calda”, anche a livello mediatico e politico. «A fine 2022 – si legge nell’inchiesta di Duccio Facchini su Altreconomia – il Viminale aveva prefigurato la ripresa delle riammissioni dei migranti, già dichiarate illegittime». Un atto di pura propaganda che poi, come di consueto, si è dovuto scontrare sulla realtà dei fatti. Spiega Facchini che Lubiana, infartti, si è «rifiutata di accettarle nel 90% dei casi» e ocsì le autorità di frontiera italiane «hanno dovuto perciò virare sui provvedimenti di espulsione: oltre 650 in pochi mesi, di cui 500 a carico di cittadini afghani tecnicamente inespellibili».
L’articolo di Altreconomia raccoglie il commento di Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà di Trieste e membro della rete RiVolti ai Balcani: «L’annuncio trionfale delle riammissioni rivela la sua autentica natura: un annuncio politico volutamente vago che celava la consapevolezza che quelle pratiche erano e restano illegali».
Leggi l'inchiesta sul sito di Altreconomia
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