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Attacco a Kiev: attivisti di Mediterranea sotto le bombe

Attacco a Kiev: attivisti di Mediterranea sotto le bombe

ROMA-ADISTA. È appena trascorsa l’ennesima notte di attacchi a Kiev. Sulla capitale ucraina droni e missili russi sono stati lanciati nella notte. La controaerea è riuscita ad abbattere gran parte degli ordigni offensive russe, ma un palazzo è stato colpito, il bilancio è di 1 morto e 2 feriti secondo l’amministrazione comunale di Kiev.

Nei rifugi insieme alla popolazione ucraina anche gli attivisti di Mediterranea Saving Humans, presenti a Kiev per le attività di coordinamento dei progetti dell’associazione italiana nel paese. Al momento del primo allarme aereo stavano proprio incontrando gli operatori di Caritas Spes, per fare il punto sulla reciproca collaborazione in materia di assistenza sanitaria alla popolazione civile e agli sfollati di guerra, incontro proseguito nei rifugi sotterranei.

"In 24 ore Kiev è stata colpita più volte, per 4 volte è suonato l’allarme, da una settimana ogni notte dalle 2:00 fino all’alba suonano le sirene e piovono missili - spiegano Laura Marmorale e Denny Castiglione coordinatori dei progetti di Mediterranea in Ucraina - la popolazione civile subisce oltre alla violenza materiale dei droni e dei missili che causano morte e distruzione, una impressionante violenza psicologica. È una precisa strategia del terrore contro i civili. Gli occhi del mondo non possono più accettare tutto questo”.

La capitale ucraina sta vivendo un momento di altissima intensità del conflitto, con gli attacchi russi mai così frequenti dall’inizio della guerra.

“Abbiamo fiducia e speranza nella missione annunciata da parte del presidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi, che sarà prossimamente in Ucraina - sottolineano Marmorale e Castiglione - è una speranza per il processo di pace e in questo momento rappresenta anche una interposizione a protezione della popolazione civile ucraina”.

Mediterranea Saving Humans è presente in Ucraina dall’inizio della guerra, con le sue attività l’associazione italiana garantisce assistenza sanitaria e aiuti umanitari ai profughi di guerra ospitati nei campi nell’ovest del paese.

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