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"Per una società più equa, compassionevole e saggia": i progetti 8x1000 dell'Unione Buddhista Italiana

Sono oltre 150 i progetti umanitari, con circa 40mila beneficiari, che l’Unione Buddhista Italiana ha scelto di sostenere in Italia e nel mondo grazie ai fondi raccolti con l’8 per mille. Sono progetti non confessionali, che hanno sostenuto numerose realtà fragili dei territori italiani. Nella nota diffusa il 5 giugno vengono presentate alcune delle iniziative finanziate con l’8 per mille all’Unione Buddhista Italiana: la produzione di salsa di pomodoro nel leccese, contro il caporalato e a favore dell’agroecologia; l’operazione di contrasto alla pesca illegale nelle Isole Eolie; la casa d’accoglienza e cura per cani, capre, e gatti; i percorsi di meditazione per i detenuti e per il personale degli istituti penitenziari; i progetti di artigianato tessile e vendita online con le donne rifugiate nel borgo di Camini (Reggio Calabria); gli 8 sportelli sociali di welfare di prossimità a Torino, per avvicinare i cittadini alle istituzioni territoriali. «Ogni progetto – si legge nella nota – è selezionato in coerenza con l’idea, alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura: nel mondo in cui viviamo ogni essere senziente, umano o animale che sia, è collegato; agendo su uno di essi, si agisce a favore dell’intera collettività».

L’impatto dei progetti realizzati con l’8 per mille all’Unione Buddhista Italiana, anche in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2023, è valutato nell’Impact Report 2022, «uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini, utile per pianificare le future azioni di sostegno» e anche «il primo rapporto di sostenibilità e impatto realizzato da una confessione religiosa in Italia».

Campagna 2023 per l’8 per mille all’Unione Buddhista Italiana: «Ogni progetto – afferma il presidente Filippo Scianna – nasce dalla visione di donne e uomini che, con le loro menti e attraverso le loro mani, lavorano con costanza per rendere la nostra società più equa, compassionevole e saggia. È grazie al loro impegno che oggi molte persone possono usufruire di servizi fino al giorno prima a loro inaccessibili».

«L’Unione Buddhista Italiana nasce nel 1985 come associazione che raggruppa i vari centri buddhisti presenti in Italia, proponendosi come rappresentante unico dell’insieme del movimento buddhista, nel rispetto di tutte le tradizioni storiche. Dai 9 centri buddhisti iniziali, il numero è cresciuto oggi a 64. L’Unione Buddhista Italiana contribuisce alla diffusione degli insegnamenti e delle pratiche della dottrina buddhista, sviluppa la collaborazione tra le diverse scuole, favorisce il dialogo con le altre comunità religiose e le istituzioni, l’Unione Buddhista Europea (di cui fa parte dal 1987) e la Federazione mondiale dei buddhisti. Il buddhismo rappresentato dall’Unione Buddhista Italiana si connota per un forte spirito di apertura e dialogo verso le altre religioni, a partire da quella cattolica».

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