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Jenin: una spirale di violenza. Un appello per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Jenin: una spirale di violenza. Un appello per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Con lo sguardo rivolto alla brutale aggressione delle forze armate israeliane via terra e via aria contro Jenin, in Cisgiordania, e in particolare contro lo storico campo profughi inglobato nella città, la coalizione AssisiPaceGiusta – piattaforma di realtà associative e sindacali per il riconoscimento dello Stato di Palestina di cui fanno parte Cgil, Cisl, Uil, Agesci, Acli, Anpi, Arci, Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, Assopacepalestina, Legambiente, Libera, Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Fondazione Giorgio La Pira, Fondazione Lelio e Lesli Basso, Pax Christi, Piattaforma ong italiane Mediterraneo e Medio Oriente, Pro Civitate Christiana-Cittadella di Assisi, Rete italiana Pace e Disarmo – ha diramato oggi un comunicato dal titolo: “Contro la violenza e per la Pace: serve uno Stato di Palestina”.

La nota è un atto di accusa generalizzato contro ogni forma di violenza, sia essa palestinese o israeliana. «Quanto sta accadendo in questi giorni a Jenin con morti, feriti, distruzioni di case, strade, acquedotto, sistema elettrico, con oltre 4.000 persone costrette ad evacuare, è il seguito di ciò che è successo prima ed anticipa ciò che succederà il giorno dopo in Israele, una sequela di vendette e di lutti che da decenni colpisce entrambe le popolazioni, anche se con proporzioni diverse». Solo la comunità internazionale, afferma AssisiPaceGiusta può fermare questo circolo vizioso di violenza che pare eterno e immutabile, «riaffermando il primato del diritto internazionale ed il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato». Conditio sine qua non, la comunità internazionale deve obbligare «il governo israeliano a ritirare le proprie truppe dai territori palestinesi fissando il confine tra i Sue stati sulla così chiamata "Linea Verde", antecedente alla guerra dei sei giorni del giugno del 1967».

La coalizione ripropone il modello dei due stati come via per il reciproco riconoscimento, per la pace e per fermare una «annessione di territorio per le vie di fatto, illegale e foriera di questa spirale di odio, violenza e vendette». Le associazioni ritengono inoltre che questo modello rappresenti «il miglior investimento anche per il popolo israeliano per uscire dal ricatto della sicurezza nazionale che ha militarizzato intere generazioni e ristretto spazi di libertà e di democrazia nella propria comunità».

In chiusura di comunicato, la coalizione AssisiPaceGiusta rinnova a Parlamento e governo italiano l’appello a «mandare un segnale di pacificazione dando corso al riconoscimento dello Stato di Palestina e avanzando tale richiesta in sede europea per riprendere con determinazione una nuova stagione di politica regionale di integrazione e di cooperazione nella regione del Mediterraneo e del Medio Oriente».

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