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Gluteoplastica e lipofilling: il lato “b” della gregoriana

Gluteoplastica e lipofilling: il lato “b” della gregoriana

Tratto da: Adista Notizie n° 32 del 30/09/2023

41587 ROMA-ADISTA. La Pontificia università Gregoriana di Roma si è fatta la plastica. Non perché siano stati effettuati dei lavori di ristrutturazione, ma perché il prestigioso ateneo dei gesuiti ha ospitato, dal 21 al 23 settembre, il 71.mo Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica (Scipre).

«Nelle tre giornate di lavori scientifici affronteremo tutti i principali argomenti della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, focalizzandoci sulle ultime acquisizioni e sulle innovazioni tecnologiche», spiegava nella lettera di invito Carlo Magliocca, presidente del Congresso nazionale. E così le austere aule dove abitualmente studenti e studentesse di tutto il mondo approfondiscono la Teologia dogmatica e la Storia della Chiesa, per tre giorni hanno subito un radicale restyling – questo sì “plastico” – per fare posto agli stand espositivi delle case farmaceutiche e delle aziende cosmetiche e invece che discussioni sulle opere di Tommaso d’Aquino o di Joseph Ratzinger hanno ospitato incontri sull’«importanza del lato “b”: gluteoplastica e lipofilling», sul «ringiovanimento del collo mini-invasivo con filler», sul «rimodellamento del corpo con acido ialuronico, sostegno e alternativa alla chirurgia estetica», sul lifting e sulla liposcultura.

È arduo trovare una coerenza fra il progetto culturale della Gregoriana e la chirurgia plastica. Probabilmente non c’è. E ad aver determinato la temporanea riconversione dell’ateneo pontificio in centro estetico è stato il denaro, che evidentemente non olet, tanto più se viene sottoposto a cosmesi. 

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