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Giornata internazionale contro le armi nucleari:

Giornata internazionale contro le armi nucleari: "Italia ripensaci" lancia un appello al governo

Si celebra oggi, 26 settembre la “Giornata internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari”, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2013 per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sull’urgenza del disarmo nucleare globale. In ballo c’è il futuro dell’umanità, ha ricordato il segretario generale Onu in occasione della ricorrenza di quest'anno la quale, ha ribadito António Guterres, «ci ricorda che un futuro di pace dipende dalla fine della minaccia nucleare. In questa importante Giornata, riaffermiamo il nostro impegno per un mondo libero dalle armi nucleari e dalla catastrofe umanitaria che il loro uso scatenerebbe». «L'unico modo per eliminare il rischio nucleare – ha concluso Guterres – è eliminare le armi nucleari. Lavoriamo insieme per bandire questi dispositivi di distruzione dai libri di storia, una volta per tutte».

In occasione della Giornata internazionale 2023 la campagna “Italia ripensaci” chiede al governo italiano «passi concreti» «per togliere dalla storia le armi più distruttive ed inumane mai create dall’uomo, non sottraendosi al confronto con gli Stati che hanno già sottoscritto la prima norma internazionale di messa al bando». In particolare, le associazioni della Campagna – Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatonica – chiedono al governo di partecipare, in qualità di Paese Osservatore, alla conferenza degli Stati parti del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) che si terrà a novembre al Palazzo di Vetro di New York.

Invocazione già inoltreta al governo italiano – e in particolare alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro degli esteri Antonio Tajani e al ministro della difesa Guido Crosetto – con una lettera della Campagna Internazionale ICAN (Premio Nobel per la Pace 2017), nella quale si evidenzia, spiegano le associazioni partner italiane della Campagna, «come la richiesta di una partecipazione alla Conferenza in programma al Palazzo di Vetro sia stata anche votata all’unanimità in una recente Risoluzione sul tema del disarmo nucleare della Commissione Esteri della Camera».

Alla prima Conferenza del TPNW, che si è tenuta a Vienna nel giugno scorso, ricorda la nota, hanno partecipato, insieme agli Stati aderenti, anche “Paesi Osservatori” che non hanno firmato il Trattato, come Australia, Belgio, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. «Tutti Paesi in ottimi rapporti con l’Italia o suoi partner nell’Alleanza Atlantica, molti dei quali si stanno esprimendo favorevolmente a una prossima partecipazione». L’esito della Conferenza viennese è stata la «Dichiarazione finale che ha condannato in modo inequivocabile qualsiasi minaccia nucleare, e con la definizione di un innovativo "Piano d’azione" sviluppato in 50 punti che delinea i passi concreti per impedire agli Stati dotati di armi nucleari di usarle e per progredire verso la loro eliminazione totale».

Secondo ICAN e “Italia ripensaci” il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari TPNW rappresenta «una concreta speranza di metterci alle spalle l’incubo nucleare». L’adesione è oggi più che mai necessaria, di fronte alla concreta minaccia di un’escalation nucleare nel contesto della guerra in Ucraina. Per avviare un percorso che possa portare presto l’Italia a “ripensarci”, e aderire dunque al Trattato, le associazioni mettono a disposizione le competenze maturate in anni di attivismo, invitando il governo italiano ad un «incontro in cui poter dialogare insieme sulle strade da intraprendere per realizzare un mondo libero da armi nucleari, pur se il nostro Paese al momento non ha ancora né firmato né ratificato il Trattato».

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