Autonomia differenziata: su "Vita Pastorale" l'appello di don Ciotti a "non tacere"

Redazione 03/10/2023, 13:42

Sul numero di ottobre di Vita Pastorale, il fondatore di Libera e del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, attacca frontalmente il progetto di autonomia differenziata del governo Meloni. Nel commento, dall’eloquente titolo “Tutti sulla stessa barca. L’autonomia differenziata rivela una politica opposta”, Ciotti denuncia che «il disegno di legge su cui si dibatte persegue obbiettivi diametralmente opposti a quelli del bene comune».

Il fondatore di Libera ricorda le parole «tutti sulla stessa barca» pronunciate da papa Francesco in piena pandemia, a marzo 2020, pronunciate nella celebrazione deserta di piazza San Pietro. Parole che «rappresentano un insegnamento per qualsiasi essere umano, credente o meno, unito agli altri in comunità» e il faro che dovrebbe guidare l’azione politica per il bene comune. Ma che, a distanza di tre anni, restano ignorate dalla politica nazionale e internazionale, che «riduce il cittadino ad elettore portatore di consenso».

In tal senso, con l’autonomia differenziata, il governo mette in campo «una politica che, invece di unire, divide, che invece di garantire l’universalità dei diritti sociali e civili trasforma quei diritti in beni di mercato, in privilegi economici. Tradendo così i princìpi costituzionali, base di quel progetto ideato dai “padri” della Repubblica per eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche e per garantire a tutti i cittadini i diritti che rendono tale una democrazia: il diritto al lavoro, alla casa, allo studio, all’assistenza sanitaria. Tradimento che, nella presente circostanza, non ha peraltro nemmeno il coraggio di dichiararsi tale, ricorrendo a un uso manipolato e manipolatorio delle parole». «Sicché “autonomia” diventa potere di fare senza rendere conto, e “differenziata” maggior potere a chi è già più ricco e forte».

Secondo il sacerdote antimafia, il progetto di riforma del governo rappresenta una minaccia alla Costituzione, intende «polverizzare l’ente Stato per trasformarlo in una confederazione di “piccole patrie regionali”, ciascuna egoisticamente tesa a difendere e alimentare i propri interessi, ciascuna in competizione con le altre salvo accordi “stagionali” dettati da interessi contingenti». Una legge che sembra più «una proiezione dell’individualismo che ha reso l’Occidente (cioè di fatto il mondo intero) una variante del sistema economico del “mercato” e del profitto, sistema definito da papa Francesco “ingiusto alla radice”».

Infine, Ciotti chiama a raccolta i cattolici: se è vero che «la politica dovrebbe essere (per vocazione ed essenza) servizio per il bene comune», «allora anche il Vangelo è un testo intrinsecamente “politico”», «per quell’intransigenza etica che invita tutti a esaminarci con onestà dentro e fuori di noi nel segno di una fede capace di farsi etica, di guardare il cielo senza dimenticare le responsabilità che ci legano alla terra». Proprio dalle pagine del Vanegelo si può trarre ispirazione per contestare l’autonomia differenziata: pagine che «ci chiedono dunque oggi di non tacere, di non restare inerti di fronte a questa manomissione della democrazia e della libertà chiamata, eufemisticamente, “autonomia differenziata”».