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Tassare i grandi patrimoni per sostenere la lotta alla crisi climatica e alle disuguaglianze

Tassare i grandi patrimoni per sostenere la lotta alla crisi climatica e alle disuguaglianze

“Tax The Rich” è l’iniziativa europea che chiede alla Commissione Europea di «istituire un'imposta europea sui grandi patrimoni» al fine di «consolidare le politiche europee per la transizione ambientale, sociale e di cooperazione allo sviluppo». I fondi raccolti con la tassazione sui grandi patrimoni «sarebbero destinati alla lotta contro i cambiamenti climatici e contro le disuguaglianze e permetterebbe una partecipazione più equa dei cittadini europei al fine di conseguire tali obiettivi».

“Tax The Rich” può oggi diventare realtà, grazie all’iniziativa dei cittadini europei (l’ICE è uno strumento di partecipazione diretta alla politica europea simile alla nostra legge di iniziativa popolare), registrata a luglio e lanciata il 9 ottobre scorso, che punta a raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi Ue nei prossimi 12 mesi.

Il sito ufficiale dell’ICE

Lo scorso 17 ottobre, in Italia, è partita la raccolta firme #LaGrandeRicchezza, lanciata da Oxfam e dal media partner il Fatto Quotidiano a supporto dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), «per chiedere alla Commissione UE l’istituzione di un’imposta europea sui grandi patrimoni, che in Italia, a titolo esemplificativo, potrebbe essere rivolta al solo 0,1% più ricco della popolazione con un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro».

L’iniziativa “Tax The Rich” raccoglie in Italia l’adesione di numerose organizzazioni impegnate per la raccolta firme (Oxfam, Campagna Sbilanciamoci, NENS, Rosa Rossa e Tax Justice Italia). L’obiettivo è quantomeno ambizioso, spiega Oxfam, chiarendo il funzionamento dell’ICE: «Raggiungere in un anno 1 milione di sottoscrizioni da parte dei cittadini di almeno sette Paesi dell’Unione con quorum nazionali (53.580 firme per l’Italia) proporzionali al numero degli eletti al Parlamento europeo in ciascun Paese membro dell’Unione».

La nota di Oxfam

La sfida è ambiziosa ma, spiega Mikhail Maslennikov (policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia), «l’occasione è imperdibile». Qualora andasse in porto, «il gettito ricavato andrebbe in scuola, sanità, alloggi popolari, contrasto al lavoro povero, una transizione ecologica giusta. L’imposta permetterebbe inoltre di rallentare la crescita della concentrazione dei patrimoni e di aumentare il grado di equità dei sistemi impositivi. Contribuirebbe a ridurre, se non addirittura a superare, la paradossale situazione, per cui i percettori di redditi più elevati versano in Italia imposte dirette, indirette e contributi inferiori, in proporzione al reddito, a quanto corrisposto da chi ha redditi più bassi. Una palese ingiustizia, direi, una stortura che possiamo e dobbiamo correggere».

Oxfam stima che, a livello europeo, la tassa potrebbe produrre gettiti tra 150 e 213 miliardi di euro ogni anno. E in Italia? «Il potenziale gettito per l’Italia – spiega ancora Oxfam – sarebbe di 13,2-15,7 miliardi di euro all’anno, se ad essere tassato fosse lo 0,1% dei contribuenti più ricchi; 23 miliardi di euro all’anno, se si considerasse lo 0,5% più facoltoso dei nostri connazionali».

Come dimostrano recenti sondaggi a livello continentale ed italiano, i cittadini europei (il 67%, due terzi degli italiani) apprezzano l’iniziativa e si dicono favorevoli all’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni.

Il sito della campagna "Tax The Rich"

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