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Clima: il tempo della responsabilità. Le richieste del WWF alla Cop28

Clima: il tempo della responsabilità. Le richieste del WWF alla Cop28

Per garantire un futuro al pianeta, «l'umanità deve cambiare rotta immediatamente, accelerando l'abbandono dei combustibili fossili e costruendo economie a basse emissioni di carbonio e resilienti al clima». Questa la convinzione alla base di “Valutare e agire: cambiare rotta per restare al di sotto di 1,5°C”, documento che contiene, come recita il sottotitolo, «le aspettative del WWF per la Cop28 dell'UNFCCC». Al prossimo summit Onu sul clima, il WWF chiede alcune cose fondamentali: innanzitutto un “Global Stocktake” (il meccanismo quinquennale di verifica dell’impegno di riduzione delle emissioni, assunto dai Paesi all’Accordo di Parigi) positivo, con NDC (“Nationally Determined Contribution”, le politiche dei singoli Paesi al raggiungimento degli obiettivi) «più incisivi per correggere la rotta verso 1,5°C». Fondamentale anche, secondo il WWF, «la decisione di eliminare i combustibili fossili entro il 2050», senza ripensamenti, timidezze o rinvii. Allo stesso tempo è necessario, di fronte agli eventi climatici estremi che funestano il pianeta, garantire la «piena operatività del Fondo per le Perdite e i Danni, con i fondi promessi». I WWF chiede infine alla Cop di prendere una «decisione su un quadro organico per l'obiettivo globale sull'adattamento», un «aumento dei finanziamenti da parte dei Paesi sviluppati per oltre 100 miliardi di dollari all'anno» (come promesso a Copenaghen nel 2009 e confermato a Parigi nel 2015) e un «allineamento di tutti i flussi finanziari pubblici e privati agli obiettivi climatici».

Da Parigi 2015, dopo tanti summit globali segnati da timidezza e scarso coraggio, dichiarazioni eclatanti mai accompagnate da attuazioni concrete, il mondo guarda al nuovo appuntamento di Dubai con rinnovata speranza e con un’accresciuta consapevolezza del pericolo in corso. Il fallimento della Cop28, si legge nel documento, «significherebbe perdere la possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C in questo secolo, condannando il mondo a impatti sempre più catastrofici». Il WWF ricorda che «già oggi più di tre miliardi di persone sono vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico» e che ogni aumento della temperatura aumenterà le comunità e i territori in serio pericolo, «amplificando l'urgenza di azioni tempestive su tutti i fronti per combattere il cambiamento climatico».

Il quadro politico internazionale non è dei più rosei e le speranze, ammette il WWF, si riducono progressivamente al lumicino: «Sebbene le lacune in termini di ambizione siano ben note, lo slancio politico in vista della Cop28 è in gran parte assente. I progressi in seno al G20 e al G7 si sono arenati o hanno fatto passi indietro. Il Vertice delle Nazioni Unite sull'ambizione climatica e gli eventi correlati di settembre non sono riusciti a dare i segnali richiesti». Per questo alla Cop28 si attribuisce un peso tanto grande e definitivo: «La risposta dei Governi determinerà il tipo di futuro che la comunità internazionale e le generazioni future dovranno affrontare. C'è ancora tempo per fare le scelte giuste, per ridurre le devastazioni del cambiamento climatico a livelli gestibili ed evitare una catastrofe globale causata dal clima».

Il responsabile globale per il clima e l'energia del WWF Manuel Pulgar-Vidal, che è stato anche presidente della Cop20 di Lima nel dicembre 2014, ha avvertito che «la Cop28 dovrà essere la Cop della credibilità climatica, con tutti i piani, gli impegni e i finanziamenti allineati alla velocità e alla portata dell'azione necessaria per prevenire i peggiori impatti della crisi climatica. Possiamo ancora evitare un futuro di catastrofi climatiche sempre più gravi, ma siamo fuori strada e il tempo sta per scadere». Secondo Manuel Pulgar-Vidal «non possiamo permetterci di avere un'altra Cop in cui l'ambizione e l'azione non vengano accelerate. Quanto prima e con maggiore decisione agiremo, tanto prima le persone e la natura potranno raccogliere i benefici di un futuro più pulito, sicuro e stabile».

Mariagrazia Midulla (responsabile Clima ed Energia del WWF Italia) ha sottolineato che i leader degli Stati riuniti nella Cop28 «dovranno realizzare anche un piano globale per eliminare tutti i combustibili fossili. Se non si agirà finalmente con decisione per porre fine all'era dei combustibili fossili, responsabili dell’87% delle emissioni climalteranti, il mondo sarà condannato a subire crescenti sconvolgimenti climatici. Porre fine alla produzione e all'uso dei combustibili fossili e passare al 100% di energia rinnovabile è la soluzione che avrà il più grande impatto sul cambiamento climatico su scala globale».

Il WWF Italia sarà presente a Dubai durante lo svolgimento del Summit Onu e l’8 dicembre, ore 9.45, presso il padiglione italiano del grande evento, organizzerà un evento a margine «sulla necessità di dare impulso ai piani nazionali e sul ruolo dei diversi attori», dal titolo: "Il dovere dell’ambizione, dal Global Stocktake ai piani nazionali. Protagonisti, transizione e risorse”. «Una tavola rotonda – aferma il WWF – che intende collegare il dibattito internazionale alle politiche nazionali, chiamando rappresentanti dei principali attori a confronto su come dare spinta ed efficacia al piano nazionale per accelerare e rendere più fattivi sia i negoziati internazionali e il ruolo internazionale dell’Italia (come presidente G7)».

Leggi il docuemento del WWF

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