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Nigeria: nuovo documento conferma l'ostilità della Chiesa africana alla

Nigeria: nuovo documento conferma l'ostilità della Chiesa africana alla "Fiducia supplicans"

Ma quale benedizione alle coppie omosessuali, piuttosto aiutiamo i peccatori a pentirsi delle loro azioni! Sintesi un po’ rozza ma efficace, che bene chiarisce i contenuti del documento diffuso dai vescovi della Provincia Ecclesiastica di Owerri (sud-est della Nigeria) in aperto dissenso con la Dichiarazione Fiducia supplicans pubblicata il 18 dicembre scorso dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Il documento nigeriano non fa che confermare il secco rifiuto alla Fiducia supplicans che papa Francesco ha incontrato da parte degli episcopati africani, espressa in forma corale e sintetica dalla posizione del presidete del SECAM, il card. Fridolin Ambongo Besungu (v. Adista Notizie n. 3/24).

Rispetto al SECAM, però, gli episcopati locali sembrano muoversi fuori da una prospettiva “diplomatica”. E il loro giudizio è tranchant. Nel documento diffuso il 18 gennaio dopo un incontro nella città di Owerri, i vescovi hanno accusato la Dichiarazione Fiducia supplicans di «ambiguità» e «di minare gli insegnamenti della Chiesa cattolica». Sulla falsariga dei documenti diffusi dal SECAM e dalla Conferenza episcopale nigeriana, i prelati di Owerri ribadiscono che mai nelle loro parrocchie si benediranno unioni o coppie omosessuali «perché, nel nostro contesto, ciò causerebbe confusione e sarebbe in diretta contraddizione con l’etica culturale delle comunità africane».

Nel loro documento i vescovi nigeriani citano il Codice di Diritto Canonico e rivendicano «l'insegnamento della Chiesa sul matrimonio come unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, aperta alla procreazione». Citano infine il capitolo 6 della Prima Lettera ai Corinzi – «Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio» – rinnovando appunto ai «peccatori» un appello al pentimento.

In seguito alla pubblicazione della Dichiarazione, commenta l’agenzia CISA il 23 gennaio, «molti vescovi africani hanno espresso la loro opposizione alla dichiarazione del Vaticano e le voci di dissenso potrebbero continuare poiché molte conferenze episcopali del continente terranno le loro sessioni plenarie nei primi mesi dell'anno».

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