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L'Italia

L'Italia "differenziata" cancella i diritti del Sud. Un commento di "Equità territoriale"

Il decreto legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata è stato approvato ieri 23 gennaio al Senato con 110 voti favorevoli (dei gruppi della maggioranza, del gruppo per le Autonomie e della senatrice Mariastella Gelmini, in dissenso dai colleghi del gruppo di Azione che si sono invece astenuti), 64 contrari (Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Italia viva, Movimento 5 stelle) e 3 astenuti. Il testo passa alla Camera per la seconda lettura.

Quando diventerà legge, il ddl apporterà modifiche in molte materie: energia, tutela della salute, ambiente, ricerca scientifica, previdenza complementare, casse di risparmio, aeroporti. E «sono ben 20 – sottolinea Avvenire – le materie oggi di legislazione concorrente (cioè, di comune competenza di Stato centrale e Regioni) che in base al progetto di legge sull’autonomia differenziata potranno passare integralmente a carico gli enti regionali. Non solo. Anche altre tre materie oggi di competenza solo centrale – l’organizzazione della giustizia di pace, le norme generali sull'istruzione, la tutela dell’ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali – potrebbero essere decentrate se la riforma arriverà alla mèta».

Fra i primi commenti critici sull’approvazione del ddl, il segretario del Movimento Equità Territoriale (Met), Piernicola Pedicini, ha denunciato in un post che la riforma nasce «con la complicità di politici traditori del Sud». «Con il voto di ieri al Senato, l'autonomia differenziata – commenta Pedicini – si avvia oramai alla sua definitiva approvazione. Siamo a un passo dal veder decretata la vittoria di Salvini, Calderoli e del Partito Unico del Nord, a spese del Mezzogiorno d’Italia destinato a veder cancellati per sempre ogni sacrosanto diritto essenziale per i suoi cittadini, assieme ad ogni prospettiva di sviluppo». «Una riforma nata da un ricatto vedrà la luce grazie alla complicità di ministri, parlamentari e politici eletti al Sud e che hanno tradito il Sud. Ma noi non arretreremo e continueremo a difendere i cittadini del Sud con ogni iniziativa possibile. Pronti anche a separarci. Se non possiamo essere uguali, allora meglio soli».

Piernicola Pedicini è deputato europeo del Gruppo Efa (Alleanza Libera Europea) ed è il nuovo segretario del Movimento Equità Territoriale (il partito politico fondato il 24 agosto del 2019 dallo scrittore Pino Aprile), carica cui è stato eletto per acclamazione al congresso nazionale, che ha riunito gli iscritti provenienti da tutta Italia nella sala congressi dell'hotel Ramada di Napoli. Quale residente dell'Assemblea Nazionale è stata scelta Rossella Solombrino).

«Quello che è nato con il contributo fondamentale di grandi intellettuali del Sud, che hanno tracciato la nostra rotta – ha dichiarato Pedicini, nel suo intervento di insediamento – ora deve diventare un Movimento di popolo. Dopo anni in cui è stato sistematicamente tradito da politici del Mezzogiorno, da oggi il popolo del Sud sarà finalmente rappresentato da chi si batterà per i suoi diritti e per restituirgli quello che gli è stato sottratto».

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