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Medici per i Diritti Umani compie 20 anni. La

Medici per i Diritti Umani compie 20 anni. La "cura" dei diritti negati, in Italia e nel mondo

L’associazione Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha compiuto ieri 20 anni di vita e, in occasione dell’importante compleanno, ha presentato un video, di nemmeno 4 minuti, che sintetizza l’azione e lo spirito dell’organizzazione. Sin dalla fondazione, «gli obiettivi di questo sparuto gruppo di medici, ostetriche e giuristi» sono rimasti gli stessi, spiega Alberto Barbieri (medico, cofondatore di MEDU): «Portare aiuto sanitario alle popolazioni vulnerabili in Italia e ovunque nel mondo ci sia bisogno. Difendere l’accesso alle cure e gli altri diritti umani. Nel corso degli anni questa piccola associazione è cresciuta grazie agli sforzi di centinaia di volontari, operatori e sostenitori. Abbiamo lavorato in America Latina, in Africa, in Medio Oriente, in Asia, in Italia e in Europa. In tutti i progetti abbiamo cercato di tenere insieme la Cura e la Testimonianza. Abbiamo cercato, con tutti i nostri limiti, di promuovere un cambiamento, di tutelare i diritti e la dignità di chi ha subito troppa violenza per poterlo fare da solo. Abbiamo cercato di tenere sveglia la nostra coscienza e quella degli altri, cittadini e poteri politici». Il sogno di MEDU, aggiunge Barbieri, è sempre stato «che nel mondo di oggi le profonde ingiustizie nell’accesso alle cure, le violazioni sistematiche dei diritti umani (ossia le ragioni che hanno portato alla fondazione di MEDU) fossero meno impellenti e attuali di venti anni fa. Purtroppo così non è. Guardando indietro non possiamo far altro che guardare avanti ed impegnarci con la stessa convinzione di questi anni trascorsi. Come ci ha insegnato il poeta palestinese Refaat Alrareer, morto a Gaza lo scorso ottobre, ennesimo martire della follia della guerra, vorremmo pensare al nostro lavoro come a un piccolo,vero racconto che porti un po' di speranza».

 

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