
Piano energia e clima: per le organizzazioni ambientaliste la partecipazione è una cosa seria
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) – il documento strategico che, a partire dagli impegni assunti in ambito internazionale, definisce le politiche di lungo respiro degli Stati dell’Unione su energia e clima – «deve essere completato nei prossimi quattro mesi» e deve essere consegnato il 30 giugno prossimo alla Commissione Europea. A oggi, però, «presenta ancora profonde criticità nella definizione dei suoi obiettivi strategici, nell’individuazione delle giuste politiche per il raggiungimento degli stessi e in un anacronistico ancoraggio al mondo delle energie fossili». È quanto dichiarano WWF Italia, Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment in un comunicato stampa congiunto diramato ieri.
La delusione delle organizzazioni ambientaliste fa eco a quella manifestata dalla Commissione Europea, la quale ha espresso critiche sul nostro PNIEC e richiesto «una significativa revisione del Piano, che doveva passare anche attraverso un procedimento partecipativo effettivo». Purtroppo però, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, «incurante delle critiche già ricevute», ha preferito procedere alla nuova consultazione della società civile sottoponendo solamente un questionario – realizzato dal MASE con il supporto del Gestore dei Servizi Energetici – di 21 domande sui diversi ambiti del Piano (il desto del pdf “Quesiti consultazione pubblica 2024 PNIEC” è consultabile qui). Insomma, nonostante le chiare indicazioni della Commissione Europea e «nonostante le numerose richieste di interlocuzione e di partecipazione ai tavoli tecnici, dove effettivamente si sta scrivendo il PNIEC e si stanno definendo scelte che influenzeranno la politica energetica e climatica almeno fino al 2030, le richieste delle associazioni ambientaliste (supportate da position papers con dati scientifici e argomentativi) sono rimaste del tutto inascoltate».
Con la nota congiunta, dunque, le organizzazioni firmatarie «chiedono nuovamente di poter interloquire in maniera diretta e approfonditamente con il MASE e con gli altri stakeholder; e di poter effettivamente contribuire all’elaborazione del PNIEC, partendo dal confronto sulle numerose criticità presenti nel Piano. La partecipazione va presa seriamente e implica l’effettivo confronto su scelte che già sono state, almeno in buona parte, prese e sulle quali non si vedono ad oggi significativi miglioramenti».
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