Ghana: i vescovi cattolici spingono per il varo della legge omofoba
La legge anti-gay, approvata il 28 febbraio dal Parlamento del Ghana a 3 anni dalla sua presentazione, è stata fortemente promossa dalle comunità religiose del Paese, cattolici compresi (v. Adista online di ieri).
Al varo della nuova normativa manca solo la firma del presidente della Repubblica, Nana Akufo-Addo, il quale però – sotto la pressione della comunità internazionale e delle organizzazioni per i diritti umani – potrebbe decidere di non chiudere il suo secondo mandato presidenziale con una tale macchia. Ma c’è anche un non trascurabile aspetto economico a fermare la mano del presidente: il Ministero delle Finanze e la Banca centrale del Paese africano lo hanno infatti avvertito, spiega oggi Nigrizia, che questa normativa – invisa ai Paesi occidentali per via della pesante discriminazione che introdurrebbe in Ghana – «potrebbe mettere a repentaglio 3,8 miliardi di dollari di finanziamenti della Banca Mondiale e un piano di salvataggio di 3 miliardi di dollari da parte del Fondo Monetario Internazionale che deve ancora essere completamente erogato». A titolo di monito, Nigrizia ricorda anche un emblematico precedente: la Banca Mondiale ha sospeso i finanziamenti all’Uganda, «nel maggio 2023, proprio a causa di un disegno di legge simile».
In ogni caso, la legge è stata anche impugnata presso la Suprema Corte del Paese e, verosimilmente, Nana Akufo-Addo vorrà attendere un pronunciamento di costituzionalità prima di apporre la propria firma.
In attesa della decisione del presidente si è scatenata una campagna di pressione per il varo della legge, leader religiosi in testa. I vescovi cattolici del Paese, convinti della bontà del provvedimento omofobo, uno tra i più pesanti di tutto il Continente, «hanno elogiato il Parlamento» per aver votato il testo che punisce gli atti LGBT e «criminalizza la loro promozione». Hanno poi esortato la Camera «a non fermarsi finché il disegno di legge non sarà convertito in legge dal presidente». Questo sarebbe, in sintesi, il contenuto di una lettera dei vescovi cattolici del Ghana indirizzata in forma privata il 29 febbraio al presidente della Camera Alban Sumana Kingsford Bagbin. Ne ha dato notizia l’agenzia CISA il 5 marzo citando come fonte il Catholic Trends. Nella lettera, firmata dal presidente della Ghana Catholic Bishops Conference (GCBC) Matthew Kofi Gyamfi, i vescovi esortano il presidente della Camera a «non fermarsi finché il disegno di legge non sarà finalmente convertito in legge».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!