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“Persone non gradite”! Impedito l’accesso all’incontro alla Presidenza del Consiglio alle rappresentanti di A Sud

“Persone non gradite”! Impedito l’accesso all’incontro alla Presidenza del Consiglio alle rappresentanti di A Sud

“A Sud”, associazione ormai ventennale di attiviste e attivisti impegnati per la giustizia ambientale e climatica, ha diffuso ieri 9 maggio il seguente comunicato per denunciare la “censura” subìta da parte della Presidenza del Consiglio die Ministri che ha impedito ai rappresentanti dell’associazione l’accesso a Palazzo Chigi. «Un segnale gravissimo per lo stato della nostra democrazia di fronte al quale non abbasseremo la testa e non resteremo in silenzio, agendo tempestivamente nelle sedi opportune», afferma Laura Greco, presidente di A Sud.

Di seguito il comunicato, nel quale si dà anche conto della solidarietà ricevuta da parte delle altre organizzazioni invitate all’incontro con il governo.

«Nella giornata di ieri la nostra associazione è stata vittima di un grave episodio che ha avuto come protagonista la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dopo esser stati convocati ad un incontro della commissione interministeriale incaricata di riformare il Codice dell’Ambiente, avvenuto in seguito alla richiesta di trasparenza e apertura di una coalizione di organizzazioni della società civile, coordinate da The Good Lobby, alle nostre rappresentanti accreditate, la portavoce Marica Di Pierri e la responsabile Relazioni Istituzionali Sara Vegni è stato impedito l’accesso a causa - come si legge nella mail ricevuta dalla segreteria appena un’ora prima dell’appuntamento - “del parere sfavorevole” espresso “dal presidio di polizia di Stato della presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Non è stato possibile conoscere i motivi di tale parere, che comunque, come ha precisato il responsabile del presidio, è da considerarsi non vincolante, ma è risultato sufficiente alla Struttura di Missione della Semplificazione amministrativa per impedire loro l’accesso.

Si tratta di un episodio grave, di carattere antidemocratico, compiuto in assenza di qualsivoglia principio di trasparenza e in violazione del diritto alla partecipazione nei processi decisionali, che come organizzazione esercitiamo da anni attraverso una fitta attività di ricerca, informazione, interlocuzione e pressione istituzionale.

Ogni Governo, questo compreso, è tenuto ad applicare i principi di coinvolgimento e partecipazione in particolare sulle politiche ambientali. I fatti di ieri non contribuiscono a questa finalità e, anzi, si pongono in direzione contraria.

I rappresentanti delle altre organizzazioni invitate all’incontro si uniscono a noi nel denunciare e stigmatizzare l’accaduto.

Federico Anghelé, The Good Lobby: “È paradossale che a un incontro istituzionale su partecipazione e trasparenza, le rappresentanti di A Sud siano state respinte senza alcun motivo e giustificazione. Da tempo lamentiamo il progressivo restringimento degli spazi di collaborazione tra istituzioni e società civile. A cui si aggiunge, in questo caso, la totale discrezionalità della decisione assunta e la volontà di colpire la società civile”.

Anna Gerometta, Cittadini per l’aria chiede “che si dia trasparenza alle ragioni dell’accaduto e che le rappresentanti della Associazione A Sud siano ammesse a partecipare agli incontri portando il loro contributo ad un lavoro che è essenziale sia frutto delle migliori esperienze e conoscenze nel campo della tutela dell’ambiente.”

Francesco Romizi, ISDE, Medici per l’Ambiente: “Come giornalista specializzato in comunicazione sanitaria e ambientale, esorto le istituzioni a proteggere il diritto alla libera espressione e a garantire che le voci di chi si dedica a questi settori cruciali possano essere ascoltate senza timori.. La censura non solo silenzia gli individui, ma priva la società della possibilità di confrontarsi con informazioni vitali necessarie per prendere decisioni informate e responsabili. Temo che questa decisione sia legata all’impegno di A Sud, assieme anche a ISDE, contro il Governo per la sua inadempienza nei confronti degli effetti dei cambiamenti climatici. Questo sarebbe gravissimo e confermerebbe le nostre preoccupazioni: un Governo che si occupa dei privilegi di pochi anziché dei diritti di tutti e tutte”.

Quella di ieri non è la prima volta e non sarà l’ultima in cui saremo presenti nei palazzi istituzionali. L’interlocuzione con chi esercita i poteri costituzionali è parte del nostro lavoro di advocacy e della nostra mission di protezione dell’ambiente e tutela delle comunità.

Ma è la prima volta in cui ci è stato impedito.

“Un segnale gravissimo per lo stato della nostra democrazia di fronte al quale non abbasseremo la testa e non resteremo in silenzio, agendo tempestivamente nelle sedi opportune”, afferma Laura Greco, presidente di A Sud».

*Foto di Simone Ramella tratta da Flickr

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