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Arena di Pace 2024: il Documento consegnato a papa Francesco

Arena di Pace 2024: il Documento consegnato a papa Francesco

Pubblichiamo di seguito ila versione integrale del "Documento Arena di Pace 2024 Verona", consegnato il 18 maggio 2024 nelle mani di papa Francesco, che ha partecipato alla manifestazione. Il Manifesto è un documento di sintesi del lavoro svolto dai 5 tavoli tematici dei movimenti popolari (su "Lavoro ed economia", "Disarmo", "Ambiente e Creato", "Migrazioni", "Diritti") che si sono riuniti nei mesi precedenti l'evento.


Chi siamo

1 - Siamo persone, associazioni, movimenti, reti attive nella costruzione della pace in tutte le

sue forme attraverso la nonviolenza. Da Arena 2024 desideriamo intraprendere un cammino comune

verso concreti obiettivi di giustizia, democrazia e pace, partendo dal nostro impegno quotidiano per

formare alleanze che trasformino la realtà in Italia e nel mondo perché non può esserci la pace in un

solo paese.

2 - Il nostro sguardo è rivolto all’ambiente, che ci ospita, e a tutte le vittime di guerre, violenze,

soprusi, sfruttamento, violazioni dei diritti fondamentali, mafie, migrazioni forzate. La pace non è solo

assenza di guerra è disarmo, democrazia, giustizia, diritti, cura della casa comune. La pace è uno stile

di vita personale e collettivo.

Il mondo dove viviamo

3 - Viviamo in un contesto mondiale multipolare, caratterizzato da un sistema economico che

genera disuguaglianze e oligarchie perché prevalgono profitto, sfruttamento, finanza rapace, mafie.

Interi settori sociali e popoli sono emarginati e discriminati a causa di patriarcato, razzismo e

neocolonialismo. La democrazia è distorta da gruppi di interesse e prevalgono tendenze autoritarie.

La libertà e i diritti fondamentali sono violati e la loro universalità è messa in discussione, in

particolare nei confronti delle donne e delle persone Lgbt+. Ci sono istituzioni complici dei disastri

ambientali e del cambiamento climatico. Nel sud del mondo milioni di persone sono costrette alla

fuga da condizioni socio-ambientali inaccettabili. Le iniquità rafforzano i fondamentalismi e le religioni

sono strumentalizzate per giustificare guerre e limitazioni dei diritti.

4 - A tutte queste crisi si risponde con la guerra, di cui il mondo è diventato un unico teatro,

che alimenta nuove crisi. La spesa militare cresce a dismisura, il disarmo è diventato un tabù e l’arma

nucleare è considerata un’opzione realmente possibile.

5 - In Italia il sistema politico-economico non garantisce lavoro dignitoso e sicuro, né inclusione

sociale; i diritti inalienabili, sanciti dalla Costituzione, sono privilegi per pochi. Il soddisfacimento dei

bisogni essenziali è sempre più demandato ad apparati privati, come nel caso della sanità. L’istruzione

pubblica ha risorse insufficienti anche per l’inclusione, è sempre meno orientata alla formazione

integrale della persona, all’educazione ai valori e all’impegno civile. Si impongono limiti alle libertà

civili, mentre la partecipazione è ostacolata da una classe politica autoreferenziale, dalla corruzione,

dal linguaggio tendenzioso e violento di esponenti del mondo politico. La democrazia è minacciata da

modifiche costituzionali in senso verticistico e di differenziazione dei territori e dall’attacco

all’indipendenza della magistratura.

6 - Le risorse necessarie al benessere personale e collettivo sono investite nel riarmo, si

intende favorire l’opacità del commercio delle armi e dei suoi finanziatori, ci si propone di rinforzare il

potenziale militare anche reintroducendo la leva obbligatoria. La propaganda militare entra nelle

istituzioni scolastiche d’ogni ordine e grado con pretese “educative”. Proteggere l’ambiente e

contrastare il cambiamento climatico sono visti come ostacoli ad interessi particolari. Nei confronti

delle persone migranti o profughe si applicano leggi che mettono a repentaglio la loro vita, le

costringono all’irregolarità e a nuove forme di schiavitù, alimentando un senso di insicurezza che

avalla politiche securitarie e discriminatorie.

7 - Da questo sistema vogliamo uscire e sentiamo l’urgenza di farlo oggi.

Le nostre speranze

8 - Siamo di fronte a sfide che si possono affrontare davvero solo insieme, per realizzare il

cambiamento che crediamo possibile. Quindi, pur mantenendo le nostre specifiche attività,

desideriamo unire le nostre forze in linee d’impegno chiare, essenziali, per essere efficaci, come

dimostrano i risultati ottenuti in tante occasioni.

9 - Ci ispirano le testimonianze di persone, anche giovanissime, che col loro entusiasmo

mantengono viva la volontà di pace, giustizia, democrazia, solidarietà e difesa dell’ambiente.

I nostri impegni

10 - Abbiamo lavorato in cinque Tavoli tematici, che hanno prodotto documenti in cui si

esprime forte consapevolezza dell’urgenza di linee d’impegno comuni per un cambiamento personale,

della cultura e delle istituzioni.

11 - Formazione - Ci battiamo innanzitutto per una formazione che educhi alla cultura della

pace: al rispetto reciproco e al dialogo, alla dignità del lavoro e alla giustizia, ai diritti e alla

democrazia, alla nonviolenza e alla cittadinanza globale, alla conversione in chiave ecologica. Essa

esige un’informazione libera e corretta.

12 - Pace e Disarmo - Ripudiamo la guerra e chiediamo il cessate il fuoco per tutte le guerre.

Pratichiamo la nonviolenza. Vogliamo la riduzione delle spese militari e la riconversione dell’industria

militare, la rimozione delle armi nucleari dall’Italia e l’adesione al Trattato che le proibisce, il controllo

e la trasparenza sul commercio delle armi, la costituzione di corpi civili di pace per una difesa civile.

Sosteniamo l’obiezione alla guerra, la diplomazia anche dal basso, le pratiche di riconciliazione, il

dialogo interreligioso, il rinnovamento dell’Onu, un’Europa attivamente neutrale.

13 - Democrazia - La difesa della democrazia richiede il rispetto dei principi costituzionali e dei

diritti fondamentali a partire dalla libertà di esprimere e manifestare il dissenso e dal rifiuto di

istituzioni verticistiche ed autoritarie, i cittadini e le cittadine devono poter scegliere i propri

rappresentanti nelle istituzioni. Le libertà e i diritti costituzionali devono essere riconosciuti e garantiti

in modo universale ed egualitario ad ogni persona sul piano sociale e territoriale.

14 - Economia e lavoro - Chiediamo all’UE di assumere un efficace ruolo pubblico, con fiscalità

e bilancio propri, per investimenti su transizione ecologica, spesa sociale, beni comuni. Analogamente

deve agire il nostro Paese; vogliamo un fisco giusto e progressivo, che promuova buona occupazione e

universalità dei diritti sociali; un sistema produttivo orientato al bene comune, finalizzato alla cura e

alla riproduzione sociale. Serve dare valore economico e giuridico al lavoro perché le persone siano

protagoniste come singoli e collettivamente e affinché vi si affermino democrazia, sicurezza, qualità,

diritti e salari adeguati. Chiediamo siano sostenute tutte le pratiche e le azioni sociali a ciò orientate.

15 – Ecologia - Dalle istituzioni pretendiamo che mettano in atto un programma di uscita dalle

fonti fossili a partire da gennaio 2025, per noi singoli l’invito ad un cambio di rotta, volto a scoprire il

valore delle alterità che ci circondano, attraverso le “buone pratiche” ma è alla collettività che ci

rivolgiamo con urgenza per l’impatto che il suo agire può significare. Superando, infatti, l’indifferenza

e agendo sempre per i “beni comuni” tra cui difesa dei suoli, degli altri esseri viventi e dell’acqua,

diventeremo quindi capaci di indicare, in modo costruttivo, alle istituzioni il percorso da intraprendere

per una conversione ecologica integrale.

16 - Migrazioni - Chiediamo un governo mondiale dei fenomeni migratori che tuteli i diritti

umani delle persone migranti, oggi violati in diverse parti del mondo. All’Unione Europea chiediamo di

garantire il diritto di asilo mettendo fine alle politiche di "esternalizzazione" delle frontiere. All’Italia

chiediamo di superare la "Bossi-Fini" prevedendo norme che rendano realmente possibili gli ingressi

per chi ricerca lavoro, di non ostacolare il soccorso dei migranti, di attivare politiche efficaci per

l’accoglienza e l’inclusione dei richiedenti asilo, di mettere in pratica politiche per il contrasto alle

discriminazioni (in particolare nell’accesso alla casa) e la promozione delle pari opportunità per gli

immigrati e per i loro figli.

“Un mondo altro per costruire la Pace”

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