Papa Francesco ribdisce: "non ho permesso la benedizione delle unioni omosessauli"
Nell’intervista concessa a Norah O’Donnell, direttrice di Cbs Evening News, registrata il 24 aprile scorso e trasmessa in parte nel programma “60 Minutes” il 19 maggio, papa Francesco è tornato sui temi di maggiore attualità ecclesiale.
«La benedizione è per tutti», perché «il Vangelo è per tutti», e se la «Chiesa – ha sottolineato – mette alla sua porta una dogana, cessa di essere la Chiesa di Cristo». Ne consegue che la benedizione è anche per gli omosessuali, perché l’omosessualità «è un fatto umano», ha detto. Ma, ha aggiunto tornando sul documento Fiducia supplicans, «quello che ho permesso non è stato di benedire l’unione» fra persone dello stesso sesso: questo va contro «la legge della Chiesa».
Un altro “no” ribadito da Francesco è rispetto alla maternità surrogata: «è un business e questo è molto brutto. È molto negativo». È vero che potrebbe essere una speranza, ha aggiunto, ma «l’altra speranza è l’adozione».
Il pontefice ha ribadito il suo appello alla solidarietà verso i migranti, denunciando il fatto che tanta gente «si lava le mani»: «Ci sono tanti Ponzio Pilato a piede libero là fuori... che vedono quello che succede, le guerre, le ingiustizie, i crimini... È indifferenza…Per favore, dobbiamo far sì che il nostro cuore torni a sentire. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questi drammi umani. La globalizzazione dell’indifferenza è una malattia molto brutta».
Ugualmente non si può accettare indifferenza verso gli abusi nella Chiesa, un crimine che il papa ripete che «non può essere tollerato». È una tragedia «enorme», di fronte alla quale bisogna «fare di più», ha riconosciuto.
Alla domanda sulle critiche che gli rivolgono alcuni vescovi conservatori negli Usa, il Papa ha risposto: «Conservatore è colui che si aggrappa a qualcosa e non vuole vedere oltre. È un atteggiamento suicida, perché una cosa è tenere conto della tradizione, considerare le situazioni del passato, un'altra è chiudersi in una scatola dogmatica».
Nell’intervista, realizzata in preparazione alla Giornata mondiale dei bambini del 25 e 26 maggio a Roma, Francesco rivolge lo sguardo ai bambini che «hanno dimenticato come si sorride», riferendosi in particolare quelli che soffrono per la guerra a Gaza e in Ucraina. Per questo torna a rivolgere l’appello per la pace: «Tutti, fermatevi. Fermate la guerra. Dovete trovare un modo per negoziare la pace. Sforzatevi di raggiungere la pace. Una pace negoziata è sempre meglio di una guerra infinita… Per favore, fermatevi, negoziate».
*Foto ritagliata Marco Garro tratta da Flickr
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