Nessun articolo nel carrello

Effetto Ucraina e Gaza: più esteri nei tg. Ma Africa e America Latina restano dimenticate

Effetto Ucraina e Gaza: più esteri nei tg. Ma Africa e America Latina restano dimenticate

Con 15.598 notizie internazionali trasmesse nei tg nazionali della sera su Rai, Mediaset e La7, il 2023 è stato uno degli anni con più spazio offerto agli esteri dai notiziari: circa il 36%. Ma le buone notizie finiscono qui, afferma una nota del 6 giugno del Cospe, promotrice, insieme Osservatorio di Pavia, Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e Usigrai – e in collaborazione con il Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale (CIDCI), Rai per la Sostenibilità e Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – del Rapporto “Illuminare le periferie”. Giunto alla sua sesta edizione, che si può scaricare gratuitamente dal sito del Cospe, il Rapporto è stato presentato lo scorso 6 giugno 2024 presso la sede romana della FNSI. Dal 2012, l’indagine sui tg nazionali fotografa lo stato di salute dell’informazione internazionale nel nostro Paese, spesso accusata di eccessivo provincialismo: «Ci rendiamo conto che ancora molto c’è da fare per aprire i media tradizionali italiani a una rappresentazione del mondo più equa e equilibrata e per permettere al pubblico di avere le chiavi per interpretare i fenomeni globali nella loro complessità e interconnessione».

A “gonfiare” il dato sugli esteri nel 2023 è stata senza dubbio l’informazione dai contesti di crisi in Ucraina e nella Striscia di Gaza, ma purtroppo «rimangono fanalini di coda le notizie provenienti da Africa e Sudamerica (1,8%)». Resta ferma una prevalenza di notizie che provengono dal mondo occidentale: «I dati sulla copertura delle notizie estere nei media italiani nel 2023», spiega la presidente del Cospe Anna Meli, «rivelano una forte tendenza eurocentrica e una persistente marginalizzazione delle aree geografiche al di fuori dell’Europa e del Nord America. Questo squilibrio nella rappresentazione mediatica non è solo una questione di scelta editoriale, ma riflette una struttura di potere che perpetua una visione del mondo fortemente influenzata dalle dinamiche postcoloniali. La necessità di decolonizzare la rappresentazione degli esteri nei media italiani è urgente». Non solo: le serie storiche dal 2012 ad oggi segnalano un altro dato preoccupante, e cioè che le notizie dalla “periferia” del mondo subiscono negli anni una costante flessione: «Ad esempio – spiega il Cospe – l'Africa rappresentava il 13% dell'agenda estera nel 2013 e solo il 5% nel 2023, sebbene in crescita rispetto al 2% del 2022; il Centro-Sud America era al 6% nel 2013 e solo all’1,8% nel 2023, poco più dell'Oceania e dell'Antartide».

Il dato quantitativo chiarisce ancora meglio il quadro della situazione: «È interessante anche notare quanto gli esteri siano concentrati su pochi paesi: i primi 10 Paesi o regioni coperti dai telegiornali italiani (USA, Ucraina, Europa, Israele, Medio Oriente, Gran Bretagna, Francia, Russia, Città del Vaticano e Turchia) rappresentano il 72% della copertura della pagina estera. Tra questi 10 Paesi, non vi è alcun Paese africano o del Centro-Sud America».

Il Cospe riflette anche su un altro atteggiamento tipico dell’informazione nostrana: «La notiziabilità degli eventi e degli accadimenti internazionali non trova un parallelo rispetto alla loro gravità, ma di nuovo sembra influenzata dal “dove” essi avvengono, se coinvolgono connazionali, o se sono oggetto, o meno, di politica estera del governo italiano». Emblematico a tal proposito, il caso dello Yemen, vittima negli anni scorsi di una delle più gravi crisi umanitarie del pianeta ma quasi totalmente “ignorato” dai nostri tg: «Questo paese ha ricevuto scarsa copertura dai media italiani negli anni passati (2 notizie nel 2020, 4 nel 2021, zero nel 2022). Tuttavia, nel 2023, le notizie sullo Yemen sono aumentate improvvisamente a 42, a seguito del coinvolgimento nella guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas e degli attacchi a navi container nel Mar Rosso». E, anche in questo caso, le notizie tendono alla superficialità e alla semplificazione per slogan.

Insomma, se è vero che i dati del Rapporto segnalano un aumento delle notizie sugli esteri, l’informazione italiana tende sempre a guardarsi l’ombelico.

Scarica e leggi il Rapporto "Illuminare le periferie"

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.