Il Sinodo valdese si esprime su cittadinanza, accoglienza e carcere
TORRE PELLICE (TO)-ADISTA. Cittadinanza, accoglienza e carcere: sono alcuni degli ordini del giorno approvati durante l’ultima giornata del Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi.
Citando l’articolo 3 della Costituzione italiana, il Sinodo ha sottolineato la necessità che le chiese metodiste e valdesi si esprimano pubblicamente a favore di ius soli, ius culturae, ius scholae, in una parola: cittadinanza. È una realtà che il Paese abbia da molto tempo un carattere plurale e multiculturale, pertanto il Sinodo invita a sostenere le persone che, italiane per nascita, cultura e formazione, non possono ancora godere del diritto di cittadinanza.
Preoccupato dal diffondersi di ideologie estremiste, nazionaliste e illiberali, il Sinodo ha invitato le chiese a farsi promotrici di una cultura di apertura, accoglienza, solidarietà e uguaglianza.
Infine il Sinodo ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento delle carceri in Italia e ha rivolto un appello alle istituzioni della Repubblica affinché si facciano carico delle persone detenute in quanto portatrici di diritti, da non abbandonare all’indifferenza. Inoltre ha espresso solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici del sistema penitenziario.
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