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Nota del DDF su Medjugorje. Non è del tutto la Santa Madre di Dio…

Nota del DDF su Medjugorje. Non è del tutto la Santa Madre di Dio…

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 34 del 05/10/2024

La saggezza richiede che ogni cosa terrena sia esaminata non solo nel suo aspetto positivo, ma anche nel suo eventuale lato negativo. La recente decisione del Dicastero per la Dottrina della Fede sulle presunte apparizioni di Medjugorje presenta sicuramente aspetti positivi. Ha il merito di non urtare frontalmente i milioni di pellegrini che vi si recano e che ne traggono un beneficio spirituale personale. Questo è un primo beneficio. Se ne può vedere un secondo nel mancato riconoscimento dell'origine soprannaturale dei messaggi: ciò eviterà di far passare la vera Madre di Dio per una nonna bigotta che non smette di fare la predica ai suoi nipotini.

Il terzo punto positivo che vedo potrà sorprendere: il documento mostra l'intelligenza del cardinale Victor Manuel Fernández, che sa trarre da questa esperienza complessa di oltre 40 anni una linea chiara e applicabile. So che i produttori di fake news ecclesiali non amano questo cardinale, ma bisogna riconoscere che è all'origine di tutto ciò che le encicliche di papa Francesco hanno di decisivo per il futuro della Chiesa. Il fenomeno Medjugorje sarà valso la pena di esistere solo per mostrare la sua capacità di guidare il popolo di Dio senza scossoni.

Ma continuiamo a esaminare la situazione da un punto di vista diverso da quello della devozione. Il cardinale Journet (1891- 1975), che ho avuto la fortuna di conoscere quando ero giovane, esprimeva sornione, con il suo delizioso accento svizzero, questa verità profonda: «Il bigottismo è l'alleanza tra stupidità e pietà; il problema è che quando la pietà scompare, resta la stupidità». Il problema per la Chiesa non è tanto l'esistenza di Medjugorje, quanto quella dei suoi seguaci, i medjugoriani. La loro rappresentazione sulpiziana della Vergine, di zucchero azzurro e rosa pallido, non è certo il meglio della vera devozione a Maria (cfr. San Luigi Maria Grignion de Montfort).

Che i pellegrini di Medjugorje non se la prendano, ma come potranno ora venerare una Vergine che non è del tutto la Santa Madre di Dio? Come potranno seguire dei messaggi di cui nessuno nella Chiesa è certo che siano suoi? Diventare propagandisti di un luogo dove la verità dell'apparizione della Madre di Dio è lasciata alla valutazione personale del pellegrino non significa forse spingerli verso l’impasse del bigottismo? Per dirlo in altre parole, che alcuni giudicheranno ciniche e altri realistiche, il fatto di non riconoscere né la Messaggera né il suo messaggio non sarà forse per la Chiesa, un modo di raccogliere comunque le offerte? In questo senso, la decisione romana è di un ultimo gesuitismo. So che san Paolo ha scritto che la pietà è utile a tutto (1 Tm 4, 8), a patto però che sia fondata sull'intelligenza del mistero (1 Cor 14, 15).

Questa decisione su Medjugorje alla fine è buona, e probabilmente la migliore possibile. È conforme al cammino tradizionale del popolo di Dio, che avanza come nella processione di San Willibrord, ogni martedì di Pentecoste, a Echternach, in Lussemburgo. Oggi tutti saltellano, ma un tempo i pellegrini danzatori facevano due passi avanti e uno indietro. Così avanza il popolo dei credenti. Auguriamoci che la misura romana aiuti i pellegrini di Medjugorje a entrare a loro volta nell'immensa processione attuale del popolo di Dio. 

*Foto presa da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza 

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