La dimensione comunitaria della spiritualità. Documento finale dell'Incontro delle CdB europee
Gli oltre 100 i partecipanti all’XI Incontro europeo delle Comunità cristiane di Base, “Verso una spiritualità aperta. Quale approccio spirituale in un mondo alla ricerca di senso?” – svoltosi a Pesaro dal 20 al 22 settembre 8v. Adista Notizie n. 34/24) – hanno approvato il seguente Documento finale:
«Per molti di noi il cammino verso Pesaro è iniziato molto tempo fa. Ispirati dallo spirito che prevaleva al Vaticano II, un soffio di aria fresca ci ha spinti a unirci nelle comunità di base. Sapevamo che allora qualcosa era cambiato in meglio. Oggi sappiamo che è stato un buon riavvio, una buona ricreazione e un buon ricordo - portandoci insieme dalle nostre posizioni passive e isolate nella Chiesa a comunità fiorenti di fratelli e sorelle.
50 anni dopo, sappiamo che la nostra ri-partenza, la nostra ri-creazione e la nostra ri-membranza necessitano di un nuovo impulso. Questo è diventato urgente anche perchè le nostre risorse stanno diminuendo mentre allo stesso tempo affrontiamo sfide più forti e complesse oggi.
Ecco perché ci siamo riuniti a Pesaro. Siamo alla ricerca di una spiritualità che non solo ci ricolleghi al nostro passato, ma che renda possibile anche ad altri unirsi a noi nell'affrontare le molte sfide odierne. Verso una spiritualità aperta, molti di noi continuano ad essere ispirati dalla Bibbia e dalle sue intuizioni non dogmatiche che rivelano come individui e intere comunità abbiano comunicato con Dio e con la natura e l'uno con l'altro, ispirandoci alla relazione con il divino.
Radicati in questa fonte, molti di noi continuano a trovare un terreno fertile e di interazione, nonché un senso di direzione per le loro comunità. Molti di noi continuano a riavvicinarsi a Gesù, non quello dei dogmi di un tempo, ma quello con una relazione amichevole con il suo Dio e con i suoi fratelli e sorelle come fonte di forza e libertà nei nostri impegni quotidiani. Altri tra noi sono desiderosi di cercare nuovi approcci. Ed è per questo che abbiamo invitato José Arregi a Pesaro, per i suoi approfondimenti.
Con lui tutti sentiamo che è il momento di creare un nuovo spazio per tutti coloro che sono disposti ad aprire gli occhi e guardare in profondità, per vedere l'Invisibile, per ascoltare il Silenzio, per riconoscere l'Infinito, per percepire la sua Presenza, per sentire le sue ferite, per rispondere alla sua chiamata in tutto. (Aizarna, 28 febbraio 2024 www.josearregi.com Tradotto da Mertxe de Renobales Scheifler). Nonostante tutti i dubbi, José Arregi raccomanda ancora di parlare di “Dio“ quando si connette con il più profondo e migliore Mistero indicibile dell'universo come fonte ispiratrice di giustizia e pace in un mondo che ne ha tanto bisogno.
Ma ci motiva anche ad essere il più creativi possibile quando incontriamo il sacro naturale o il “Dio naturale“. Evidentemente, “il sacro“ non è opposto a “il profano“, né “naturale“ significa qualcosa di subordinato a “soprannaturale“. “Naturale“ designa tutta la natura, l'universo di tutto ciò che esiste, e “sacro“ è tutta la natura finché da cui generano stupore, riverenza, rispetto, responsabilità.
La parola ebraica “Hineni“ - Eccomi, sembra appropriata nel definire il nostro nuovo approccio per una spiritualità terrena. È la parola che ogni padre ebreo sopraffatto usa di fronte al suo figlio o figlia appena nato/a. Hineni significa anche: “Assumo la responsabilità. Mi faccio valere“. Stare da soli è onorevole, ma il mondo di oggi ha bisogno di più. Come comunità di base, stiamo insieme.
Con particolare attenzione ai luoghi in cui viviamo, ci impegniamo a stare dalla parte della vita quando e ovunque essa sia minacciata. Ci impegniamo per la cura della nostra casa comune curando le molteplici ferite della madre terra ogni volta che possiamo farlo. Stiamo con i nostri fratelli e sorelle sfollati alla ricerca di rifugio e di un futuro migliore. Stiamo per coloro che soffrono a causa dell'isolamento, della solitudine, della povertà e della fame della privatizzazione dei beni comuni, radice di ogni violenza e ingiustizia. Ci impegniamo a farlo attraverso la nostra compassione oltre ogni confine, attraverso il nostro sostegno alle iniziative di solidarietà e soprattutto attraverso una pratica vivente di cuori aperti, braccia aperte e case aperte ovunque viviamo.
Siamo vicine e vicini a chi soffre per le ingiustizie sociali e economiche crescenti e per tutte le guerre violentissime che sono in atto. Il nostro impegno è per una pace che implichi giustizia per tutti i popoli. Stiamo fianco a fianco con gli altri, non in modo paternalistico, ma nel pieno rispetto della dignità e sacralità di tutta la vita. Ci apriamo a coloro che desiderano unirsi a noi sulla strada. Stiamo insieme su un piano di parità con altri che non esitano a essere presenti dove più è necessario.
Siamo grati per gli scambi vivaci in 7 laboratori. I temi per i le 100 persone partecipanti spaziavano dai modi per la felicità, l'eco-spiritualità, le esperienze spirituali ai nuovi rituali così come alla dimensione comunitaria della spiritualità e a ciò che ci incoraggia a muoverci e dà significato alle nostre vite.
Desideriamo lasciare questo documento finale aperto affinché ogni realtà (paese) possa aggiungere il proprio specifico e concreto contributo. Tutti coloro che si sentono ispirati a continuare il loro cammino nella direzione avviata a Pesaro sono invitati a condividere con noi il loro input creativo e il loro forte “Hineni“».
Massimiliano Tosato,
secrétaire/secretary Collectif Européen des Communautés de Base
Grassroots European Communities Collective
www.ccbeurope.org/it/
info@ccbeurope.org
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