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Perugiassisi 2025: un appello alla fraternità, un appello alla resistenza

Perugiassisi 2025: un appello alla fraternità, un appello alla resistenza

Un “Appello alle donne e agli uomini della pace” è stato diffuso il 5 gennaio scorso da Flavio Lotti, presidente della Fondazione Perugiassisi per la cultura della pace, insieme al calendario degli eventi (qui l’elenco con le indicazioni per aderire) promossi in vista Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità del 12 ottobre 2025.

«Non ci vogliono bene e non ci vogliono insieme»: il dito è puntato contro «i signori delle guerre», quelle «giuste», quelle «per la libertà e la democrazia», quelle «inevitabili». Sono loro che attaccano la variegata galassia dei pacifisti, definendoli ora «sognatori e complici», ora «illusi e traditori», alimentando «divisioni e i distinguo». Perché il grande mondo pacifista, seppur diversificato all’interno, quando è spaccato e litigioso fa un po’ meno paura ai signori delle guerre.

Lotti, «all’alba di questo nuovo anno d’impegno per la pace», a «prometterci fraternità e amicizia sociale», rilanciando nel 2025 l’impegno comune «contro la guerra che si sta avvicinando, per salvare vite umane, per vincere la violenza quotidiana, per sviluppare la nostra capacità di cura dei vicini e dei lontani, per contrastare l’impunità dei criminali e l’ipocrisia dei propagandisti della guerra, per frenare la corsa al riarmo e, più in generale, per (ri)costruire il senso comune di responsabilità verso la pace, per (ri)costruire la capacità nostra e delle nostre istituzioni di “fare la pace”, per (ri)costruire la politica e le istituzioni della pace».

L’appello invita anche a «uscire dalle trincee che ciascuno di noi cerca di fortificare come può e muoverci, insieme, in direzione contraria a quella predicata dagli istruttori della guerra, quelli che ci vorrebbero tutti silenti e obbedienti, pronti al combattimento. Noi che ci rifiutiamo di diventare come loro, di piegarci al male, di essere indifferenti, di rispondere alla violenza con altra violenza, noi che rivendichiamo il diritto di disobbedire e di non collaborare con i fautori dello scontro inevitabile che troneggiano a reti unificate, siamo chiamati ad agire insieme, come un fronte unico, con una strategia globale e una consapevolezza comune».

Insomma, si invita in conclusione, «la Marcia della Pace e della Fraternità è già cominciata. Unisciti a noi. Vedi le tappe principali del cammino che abbiamo intrapreso e, se vuoi fare la tua parte, aderisci».

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